«Settecento persone alla deriva nel Mediterraneo in 24 ore. Non parliamo per decenza di pull factor. Nessuna Ong può essere presente. E ancor peggio nessun sistema di soccorso. Stiamo perdendo vite umane e l’esperienza di anni di salvataggio che rendevano onore a chi li faceva»: è l’accusa della portavoce dell’Unhcr, Carlotta Sami, diffusa ieri via social. Ce l’hanno fatta, invece, a sbarcare a Pozzallo i 62 naufraghi salvati dalla nave mercantile Asso 25. Tutti adulti, due le donne, originari del Gambia, della Costa d’Avorio e del Senegal. Il capitano aveva fatto rotta su Lampedusa ma poi è arrivata l’indicazione di...