«È una decisione scellerata, pericolosa, poco lungimirante». Nicola Di Ceglie, segretario nazionale Slc Cgil, è netto sull’accelerazione della privatizzazione di Poste Italiane impressa dal governo. Della cessione di una tranche dell’assetto di Poste al mercato se ne era già parlato mesi fa, cosa è cambiato adesso? È stato clamoroso leggerla nel dettaglio. Prima si parlava di cedere una piccola quota, intorno al 5%, e con gli altri sindacati avevamo già espresso una decisa contrarietà. Di certo non ci aspettavano questa roba: qui svendono tutto. Oggi, con quasi il 30 per cento in mano al Mef, Poste è ancora un’azienda partecipata...