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Possibili altre varianti più temibili. L’Ema: «Vaccinarsi in fretta»

Possibili altre varianti più temibili. L’Ema: «Vaccinarsi in fretta»Folla in strada – LaPresse

In Italia drastico calo delle prime dosi La fondazione Gimbe: «Tra giugno e luglio c’è stata una flessione del 73%. Esposti al virus 4,77 milioni di over 60»

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 16 luglio 2021

L’allarme è arrivato ieri dall’Oms: «Fortemente probabile che si svilupperanno nuove varianti del Covid più pericolose e ancora più difficili da controllare. L’uso delle mascherine, la distanza fisica, l’igiene delle mani e una migliore ventilazione al chiuso rimangono fondamentali». A favorire questo esito negativo potrebbero essere gli stessi governi che «stanno prendendo decisioni sempre più divergenti rivolte ad affrontare bisogni nazionali ristretti – l’accusa dell’Oms -. Le differenze regionali ed economiche stanno influenzando l’accesso ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica».

INTANTO A FAR PAURA è la variante Delta. Nel Regno Unito ieri i nuovi contagi sono stati 48.553, il livello più alto da gennaio. I morti 63: la cifra non è alta in assoluto ma si tratta del maggior incremento su base giornaliera da marzo scorso. In Austria sono state sospese le riaperture annunciate per il 22 luglio: la Delta è al 90%.

LA MAPPA EUROPEA del contagio mostra gli effetti di questa nuova ondata: torna l’arancione in Francia, in particolare nelle regioni meridionali e nell’area metropolitana di Parigi; in rosso i Paesi Bassi. In Spagna, la Catalogna è in rosso scuro come buona parte della zona settentrionale del paese. In rosso le Baleari e alcune isole della Grecia. In base ai dati del Centro europeo per il controllo delle malattie, aggiornati all’11 luglio, il 70,6% degli italiani adulti ha ricevuto almeno una dose di vaccino mentre il 45,4% ha completato il ciclo. La Germania è al 70% e 51%, la Francia al 67,1% e 46,8%, la Spagna al 71,8% e 54,1%.

I nuovi casi ieri in Italia sono stati 2.455 su 190.922 test. Il tasso di positività è salito all’1,3%. I decessi sono stati 9. Tornano a crescere i ricoveri in terapia intensiva: 2 in più per un totale di 153. In calo i pazienti nei reparti ordinari: 19 in meno, 1.089 in tutto; 39.658 le persone in isolamento domiciliare. La regione con più casi è stata la Lombardia (381 con la variante Delta al 47%) quindi Sicilia (353) e Lazio (353 con la Delta al 57%), Veneto (318), e Campania (234). In attesa del monitoraggio dell’Iss del venerdì, molti ricercatori stimano l’indice Rt sopra l’1. Ieri pomeriggio i vaccinati in Italia erano a quota 59.612.943; a quota 25.499.062 quelli che hanno ricevuto anche la seconda dose (il 47,21% della popolazione over 12 anni).

L’EMA AVVERTE: «Data la rapida diffusione della Delta, è estremamente importante che le persone completino il ciclo di vaccinazione il prima possibile entro l’intervallo raccomandato. Non ci sono ancora dati sufficienti per stabilire se una terza dose sarà necessaria. Aspettiamo aggiornamenti sulla durata della protezione, anche considerando la diffusione di varianti. I 4 vaccini approvati forniscono un’alta protezione, soprattutto contro la malattia grave e l’ospedalizzazione». Entro la prossima settimana l’Ema deciderà se estendere l’utilizzo di Moderna alla fascia d’età 12-17 anni.

LA FONDAZIONE GIMBE, intanto, nel monitoraggio settimanale fa l’istantanea di quanto accaduto in Italia: dal 7 al 13 luglio in Molise si è registrato un più 271,4% di nuovi casi Covid, in Sardegna più 202,7%, in Veneto più 122,8%, Lazio più 107,5%, Liguria più 104,4%. L’incremento, in media, è stato del 61% a fronte di un calo di ricoveri e decessi. «Il netto incremento settimanale dei contagi – spiega il presidente Gimbe, Cartabellotta – è sottostimato da un’attività di testing in continuo calo, che rende impossibile un tracciamento adeguato». Incluso quindi la ricerca delle varianti. Da maggio il numero di persone testate si è progressivamente ridotto del 56,3%. Tutte le regioni registrano valori inferiori al 10% per l’occupazione di posti letto di pazienti Covid in area medica, al 5% per le terapie intensive.

ALLARMA IL CALO drastico delle prime somministrazioni di vaccino: «La percentuale è in riduzione da 4 settimane. Dalle 2.955.191 prime dosi del 7-13 giugno si è passati alle 809.518 del 5-11 luglio, un calo del 73%». Le stime di oltre 94 milioni di dosi per il terzo trimestre non sono realistiche: «Includono 6,64 milioni di dosi Curevac che non ha superato i test clinici e 42 milioni di dosi a vettore virale (utilizzabili ora solo per i più anziani ndr). A rischio 2,2 milioni di over 60 senza vaccino, 4,77 includendo chi ha avuto una dose sola».

GREEN PASS: il governo venerdì prenderà nota dell’evoluzione del virus e la prossima settimana, lunedì o martedì, affronterà in cabina di regia il tema dell’estensione dell’uso del certificato verde. La proposta dovrebbe essere una mediazione tra i contrari, Lega e in parte i 5S, e i favorevoli al modello francese. Tra le ipotesi, obbligatorietà del green pass per i mezzi di trasporto a lunga percorrenza e i grandi eventi.

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