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Ponte sullo stretto, tolto il tetto ai compensi del Cda. Le opposizioni: «Un insulto agli italiani»

Ponte sullo stretto, tolto il tetto ai compensi del Cda. Le opposizioni: «Un insulto agli italiani»Il ponte sullo Stretto di Messina – Ansa

Dl Asset Nel decreto omnibus il governo autorizza la Spa a sforare il limite dei 240mila euro l'anno. Bonelli (Avs): «L’ad Ciucci aveva assicurato che avrebbero preso 25mila euro ciascuno»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 6 agosto 2023

Avanti tutta con il Ponte sullo Stretto di Messina. Nella bozza del dl Asset, il provvedimento Omnibus che sarà approvato domani in Consiglio dei ministri, sono state inserite misure relative all’opera tanto cara al ministro Matteo Salvini, già cavalo di battaglia di Silvio Berlusconi. Per la Stretto di Messina Spa, incaricata della progettazione e realizzazione del collegamento tra la Calabria e la Sicilia, è previsto un aumento di capitale. Articolo 15, capo III, «Disposizioni urgenti per garantire l’operatività della società concessionaria»: al fine di determinare la composizione dell’azionariato, il ministero dell’Economia, d’intesa con il ministero delle Infrastrutture, provvede a sottoscrivere entro il 31 dicembre 2023 un aumento di capitale. Non solo, la società viene esonerata dalle disposizioni di legge sul tetto di 240mila euro per amministratori, titolari e componenti degli organi di controllo, dirigenti e dipendenti pubblici. «Non si vergogna?» è la domanda che il parlamentare di Avs, Angelo Bonelli, fa alla premier Meloni.

L’esponente dei Verdi due mesi fa aveva scritto all’ad della società, Pietro Ciucci, chiedendo a quanto corrispondesse l’indennità sua e dei consiglieri di amministrazione. La cortese risposte è arrivata l’otto giugno: «La informo che l’Assemblea degli azionisti ha determinato in euro 125.000 l’importo complessivo annuo spettante all’intero Consiglio di amministrazione da ripartire tra i membri del Consiglio stesso». Cordialmente, la firma. «Mi rispose che l’emolumento per i 5 componenti sarebbe stato di 25 mila euro l’anno per tutti, mi ero pure commosso per tanta sobrietà – ironizza Bonelli -. Adesso la norma prevista nel decreto Omnibus fa saltare il tetto di retribuzione dei componenti del Cdm, un insulto agli italiani. Il governo e Giorgia Meloni in persona se ne devono vergognare. Questa lobby, capeggiata dal ministro Salvini, ha voluto trasformare il Ponto sullo Stretto di Messina in una mangiatoia di Stato. Un’opera che sottrarrà risorse importanti per lo sviluppo del Sud a partire dal trasporto pubblico, dai depuratori, le scuole, la sanità e la messa in sicurezza del territorio».

E ancora: «Non avevamo dubbi considerato che queste persone sono abituate ad avere compensi milionari. Sta di fatto che questa norma è un insulto agli italiani e avviene proprio dopo che, con una delega fiscale, si fa un enorme regalo ai grandi evasori garantendo loro l’immunità penale. Dopo che è stato eliminato il Reddito di cittadinanza e dopo l’elemosina di Stato da 1,20 euro al giorno per le famiglie con 15mila euro di Isee e con tre figli a carico.

Anche i 5S attaccano il governo con il vicecapogruppo alla Camera, Agostino Santillo: «Lo scenario è il seguente: reddito di cittadinanza no, aiuti alle famiglie contro il caro-vita no, sostegni contro il caro-mutui nemmeno, interventi per attenuare il costo della benzina neanche a parlarne. Questa destra gli unici favori li fa ai soliti noti e a chi ha già. A Salvini delle infrastrutture del Sud non importa nulla. Nemmeno dell’inutile e farsesco ponte sullo Stretto. Al ministro interessa solo l’affare ponte, con tutte le sue spartizioni e prebende varie. Uno scempio, messo in piedi sulla pelle dei cittadini e con i loro soldi». Dal Pd Elly Schlein: «Dicono che i salari non si fanno per legge. Eppure fanno leggi per togliere il tetto massimo ai salari sopra i 240mila euro». Surreale la replica della Lega ad Avs: «Bonelli vuole davvero parlare di soldi? Ci parli di quelli pubblici, stanziati per l’accoglienza migranti».

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