Pompieri delle basi militari mobizzati dagli americani
Licenziamenti facili, provvedimenti disciplinari come se piovesse, gestione dei rapporti all’insegna dell’autoritarismo, discriminazione e mobbing. I pompieri italiani che lavorano nelle basi militari statunitensi di Capodichino, a Napoli, e di Gricignano d’Aversa (Caserta), sono sull’orlo di una crisi di nervi e si preparano a scioperare. Domani, il 30 ed il 31 maggio si asterranno dal lavoro per tre ore. Con le medesime modalità e se non otterranno nulla di ciò che chiedono, sciopereranno anche il 3, 4 e 5 giugno. Denunciano «la gestione dissennata di un Chief (un Capo dipartimento) che i pompieri civili italiani subiscono da almeno tre anni». Premette Gennaro Di Micco, rappresentante sindacale della Cisl, che con la Uil ha decretato lo stato di agitazione: «Complessivamente i vigili del fuoco italiani nelle due basi sono 40. Dipendono come i loro colleghi americani dagli Stati Uniti, ma sono pagati circa la metà».
L’ULTIMO EPISODIO, quello che ha indotto i pompieri italiani a rompere gli indugi, risale al 15 aprile. Racconta il sindacalista: «Nel corso di una esercitazione notturna all’interno del simulatore, dove si replica la situazione di un incendio un locale chiuso, un Vigile del fuoco italiano stava per cadere dalla scala. Rischiava di farsi seriamete male. Un suo collega e connazionale gli è andato incontro per evitare che precipitasse. Il Capo Squadra americano ha cercato di fermarlo perchè, secondo lui, quello non era un comportamento stabilito dalle procedure. L’italiano lo ha spinto con una mano. Risultato: una proposta di licenziamento senza che sia stato ascoltato neppure uno dei pompieri italiani che erano presenti nel momento in cui si è verificato il fatto oggetto della contestazione». Un altro episodio che ha fatto lievitare la tensione risale a novembre 2023. «Un Capo squadra statunitense – dice Di Micco – ha preso a calci due pompieri italiani durante una esercitazione. Per fare un modo che si spostassero li ha presi letteralmente a calci».
SUSCITA MALCONTENTO, poi l’attribuzione delle posizioni di Capo Squadra. «Nel 2017 – racconta il sindacalista – ci furono alcune riduzioni di organico. Ebbene, a seguito di tali riduzioni oggi i ruoli di coordinamento risultano occupati solo ed esclusivamente dai pompieri statunitensi». Poichè i Vigili del Fuoco italiani impiegati a Gricignano ed a Capodichino che padroneggiano l’inglese non sono molti, il Capo dipartimento ha imposto inoltre a tutti di sottoporsi ad un test d’inglese per via telematica. I pompieri italiani ed i sindacati che li rappresentano non hanno gradito. «Per come sono stati presentati e congegnati – sostiene la Cisl – quei test sono una umiliante ed inutile forma di discriminazione, in un contesto e per posizioni per le quali peraltro l’assunzione non e’ subordinata alla conoscemza dell’inglese. Se si vuole che i pompieri italiani che lavorano nelle basi statunitensi imparino l’inglese – è ragionevole che sia così – vanno organizzati corsi e formazione presso le scuole di lingua. Non ha senso semplicemente proporre questi test per umiliarli».
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