«Mai come adesso il teatro è il luogo cui è delegata la possibilità di raccontare le mutazioni di cui non siamo ancora consapevoli. Pompei è lì a testimoniare l’istante cruciale, il prima e il dopo della nostra storia di uomini»: così il direttore del Teatro Nazionale di Napoli, Robertò Andò, racconta la quinta edizione della rassegna Pompeii Theatrum Mundi, la prima a sua firma. Dal 24 giugno al 25 luglio cinque spettacoli nel Teatro grande del parco archeologico. Si comincia con Resurrexit Cassandra (fino al 26 giugno), testo di Ruggero Cappuccio; ideazione, regia, scenografia di Jan Fabre che firma anche video e luci. Il lavoro era già stato allestito nel 2020, in scena l’attrice tedesca Stella Höttler. Fabre, un anno dopo, ha deciso di affidare il testo all’interpretazione di Sonia Bergamasco. Quindi Il Purgatorio. La notte lava la mente (dal 1al 3 luglio) di Mario Luzi, regia di Federico Tiezzi.

IL TERZO APPUNTAMENTO (dall’8 al 10) propone Emma Dante con Pupo di zucchero. Quindi, dal 15 al 17, Quinta stagione monologo drammatico di Franco Marcoaldi interpretato da Marco Baliani su paesaggio scenico di Mimmo Paladino. Chiusura (23 – 25 luglio) affidata a La cerisaie / Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov con la regia di Tiago Rodrigues, protagonista Isabelle Huppert. «Ho sempre pensato – spiega il regista portoghese – che il lavoro di Cechov trattasse della fine delle cose e degli addii. Oggi posso affermare che tratta dell’inesorabile forza del cambiamento».