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Pompei, l’affresco della pizza è la nuova «scoperta straordinaria»

Pompei, l’affresco della pizza è la nuova «scoperta straordinaria»

Gli scavi A dicembre 2020 l'annuncio della «bottega dello street food» di duemila anni fa. L’ossessione è far crescere i turisti: nel 2023 più 127% sullo stesso periodo del 2022, più 6% rispetto al 2019 cioè pre pandemia

Pubblicato più di un anno faEdizione del 28 giugno 2023

Due anni e mezzo fa l’annuncio choc sul ritrovamento della «bottega dello street food» dell’antica Pompei con tanto di paella spagnola. Ieri è stata la volta della natura morta con pizza condita da spezie o «con un tipo di pesto (moretum) indicato da puntini color giallastro e ocra», emersa durante i nuovi scavi nell’insula 10 della Regio IX. Il sito archeologico, dall’epoca del ministro Franceschini, non è più soprattutto un luogo (fragile) di studio ma il teatro di un kolossal per i turisti che, quindi, va sostenuto con continue scoperte che diano visibilità al brand. L’attuale ministro Sangiuliano, in continuità con il predecessore, ha commentato: «Pompei non finisce mai di stupire, è uno scrigno che rivela sempre nuovi tesori».

L’importante è stupire. Ieri mattina la ministra Santanchè ha messo in fila i numeri: «Se nel 2022 Pompei ha sfiorato i 3 milioni di visitatori, triplicando il numero rispetto al 2021, i primi dati del 2023 parlano chiaro: più 127% sullo stesso periodo del 2022 e più 6% sullo stesso periodo del 2019» cioè pre Covid. Sono numeri che dovrebbero far riflettere sulla pressione che i flussi metto sul sito. Scrivono gli attivisti di Mi riconosci: «Chi si reca a Pompei visita una città con mura in molti casi prive di intonaco perché gli affreschi sono stati asportati e conservati in musei e depositi oppure consumati dal tempo. Ancora oggi, è un sito difficilissimo da conservare ma questo nessuno lo dice (più). Con l’avanzare del tempo, i problemi si aggravano».

Né si ragiona sulla pressione scaricata sui dipendenti. Il 20 giugno Cobas lavoro privato ha scritto a Opera laboratori fiorentini (che gestisce i servizi) e al direttore del Parco archeologico con la richiesta di verificare se «i lavoratori siano stati sottoposti a visita medica obbligatoria per il rinnovo dell’idoneità alla mansione, poiché a quanto ci risulta le stesse non vengono effettuate da almeno 7, 8 anni; se l’ergonomia delle postazioni di lavoro sia a norma; se vengano rispettate le pause obbligatorie per i videoterminalisti; se siano rispettate le condizioni necessarie a tutela della salute e sicurezza nei luoghi deputati all’accoglienza e al controllo accessi, collocati quasi integralmente all’aperto con grave pregiudizio per la salute dei dipendenti esposti alle torride temperature estive come alle rigide condizioni invernali e con scarse possibilità di riparo». Si lamenta anche l’assenza di spogliatoi e di luoghi in cui consumare i pasti e l’assenza di manutenzione dei condizionatori nelle biglietterie.

Il ministero aveva annunciato l’internalizzazione della gestione dei servizi nei musei e nei siti attraverso la piattaforma Ad arte per poi fare un mezzo dietrofront. Nel frattempo a Pompei si lavora per far lievitare ancora i numeri dei ingressi. Come? Lo stesso Sangiuliano ha annunciato per il 16 luglio la partenza del treno diretto Roma-Pompei. Una logica, ancora una volta, in linea con quella Franceschini: staccare i grandi poli dal loro contesto, farne degli enti autonomi che funzionano come un’impresa.

Il territorio intorno, con i suoi residenti, diventa quasi un intralcio. A collegare gli scavi con Napoli e tutta l’area circostante c’è l’Eav, ex Circumvesuviana, in gara per mantenere il podio di peggiore linea d’Italia secondo la classifica di Pendolaria stilata da Legambiente. I treni sono pochi e vecchi, un parco rotabile di oltre 25 anni di media, eppure si tratta di un collegamento fondamentale per chi si sposta per studio o lavoro. L’idea dell’Eav è invece premiare i turisti verso Pompei e la Costiera così a partire dal 3 luglio la tratta Napoli – Sorrento taglierà tutte le corse intermedie tra Napoli e Torre Annunziata.

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