Il discusso emendamento alla legge sull’Istituto della Memoria Nazionale (Ipn), che prevede fino a tre anni di carcere per chi attribuisce alla Polonia la responsabilità dei crimini del nazismo tedesco o utilizza espressioni come «campi di sterminio polacchi», è ormai legge. Un provvedimento dai confini incerti che mira più in generale a punire in patria e all’estero ogni tentativo di attribuire alla nazione polacca «crimini contro l’umanità, contro la pace nonché altri crimini durante la guerra». Nelle ultime settimane i fautori dell’emendamento e la diplomazia polacca hanno continuato a ripetere come un mantra che storici e artisti sono esclusi dal campo...