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Pochissime donne. E per il senato c’è l’ipotesi Casini

Pochissime donne. E per il senato c’è l’ipotesi CasiniPierferdinando Casini – Lapresse

Parlamento L’ipotesi è circolata ieri, consentirebbe a Giorgia Meloni di aprire all’opposizione (è stato eletto dal Pd), di far partire il suo governo in un clima di dialogo

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 30 settembre 2022

Pier Ferdinando Casini presidente del senato? L’ipotesi è circolata ieri, consentirebbe a Giorgia Meloni di aprire all’opposizione (è stato eletto dal Pd), di far partire il suo governo in un clima di dialogo e anche di avere una figura di esperienza (è stato presidente della camera) e niente affatto ostile al centrodestra. Ma è appena un’ipotesi, con molte controindicazioni per il centrodestra che avrebbe così una casella in meno per trovare i suoi accordi interni. La seconda carica dello stato non si cede facilmente e non si cedeva neanche ai tempi della prima Repubblica, quando c’era la prassi di dare spazio all’opposizione ma la Dc lasciava al Pci la guida della camera.

Intanto con l’applicazione del nuovo regolamento del senato si formeranno a palazzo Madama sette gruppi (devono avere almeno sei senatori), compreso quello delle autonomie. E un piccolo gruppo misto con appena otto senatori più eventualmente i senatori a vita (sono sei ma possono anche non iscriversi ad alcun gruppo) dove la componente più numerosa, quella che dunque si candida ad avere la presidenza del gruppo, è quella di Sinistra italiana-Verdi: quattro eletti, una donna e due uomini di Si e una donna dei Verdi.

Anche con queste elezioni politiche si è avuta la prova che l’obbligo di legge dell’alternanza di genere nella candidature non garantisce affatto che nel parlamento ci sia effettivamente una rappresentanza equilibrata dei due sessi. Calcolando gli incroci tra uninominale e listini e guardando ai subentri, alla fine tra maggioritario e proporzionale il centrosinistra ha eletto appena il 29% di donne alla camera, tanto poco che persino il centrodestra ha fatto meglio con il 32%. Assai meglio anche se non bene Azione con il 42% e il Movimento 5 Stelle con il 43% di donne. Il centrosinistra ha fatto anche peggio al senato, dove ha eletto il 28% di donne, il centrodestra il 33% mentre il Movimento 5 Stelle ha eletto il 57% di donne e la lista di Renzi e Calenda (anche grazie alle loro pluricandidature) tre senatori e sei senatrici, il 66% di donne dunque.

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