La questione plusvalenze quindi non è un affare che tocca solamente la Juventus. C’erano segnali in questo senso con la notizia del terzo processo in sede sportiva per i bianconeri, su partnership sospette sulla potenziale compravendita a cifre gonfiate di calciatori, per alleggerire il bilancio.

Ora ecco che si apre anche il filone di Lazio-Roma-Salernitana, meglio Roma e Lazio-Salernitana, aperto dalle procure della capitale e di Tivoli.

Sono 18 operazioni in questione, effettuate tra il 2017 e il 2021. I tre club di Serie A si sono visti perquisire le sedi, con sequestro di personal computer e cellulari per diversi dirigenti, dai Friedkin (Roma) a Ighli Tare, dirigente della Lazio, con l’esclusione di Claudio Lotito, presidente dei laziali e senatore di Forza Italia: per lui si dovrà passare attraverso la Giunta per le autorizzazioni al Senato.

Gli atti delle procure saranno trasmessi alla Figc, i rischi per Lazio, Roma e Salernitana, in ogni caso, sembrano essere limitati a una multa con diffida: la discriminante è infatti il più volte citato (riguardo il caso Juve) articolo 31 del codice di giustizia sportiva sulle violazioni in materia gestionale ed economica.

Se le violazioni sono state determinanti per l’iscrizione al campionato, allora la sanzione sarebbe assai più pesante, dalla retrocessione all’esclusione dal campionato. Ma le cifre in ballo – a differenza della vicenda Juventus, dove il conto delle plusvalenze ammonta a circa 60 milioni di euro a bilancio – sarebbero assai più modeste.

Lo stesso approccio attendista riguarda anche altri club sotto la lente per le plusvalenze fittizie: Bologna e Cagliari (dove comunque le procure hanno aperto il fascicolo relativamente alla cessione di Riccardo Orsolini e Alberto Cerri), Sassuolo ( è competente la procura di Modena), Genova, Bergamo e Udine.

IL QUADRO, però, potrebbe diventare più complicato, se venisse tirata in ballo anche la “mancata lealtà”, l’articolo 4 del codice di giustizia sportiva, l’idea cioè di un sistema illecito per eludere norme sportive o penali. In questo caso, ci sarebbe la possibilità di una penalizzazione.

Sul filone delle plusvalenze, la data cerchiata in rosso è ovviamente il 19 aprile per l’ultimo grado della giustizia sportiva, con l’attesissima udienza del Collegio di garanzia presso il Coni.

Quella data sarà importante anche per questo filone: se la Juventus fosse assolta per lo stesso tipo di potenziale reato – emerso dall’inchiesta Prisma di Torino – che ora potrebbe pendere su Lazio, Roma e Salernitana, sarebbe inutile procedere con un’istruttoria che si andrebbe a chiudere con un’assoluzione.

Lo stesso approccio attendista riguarda anche altri club sotto la lente per le plusvalenze fittizie: Bologna e Cagliari (dove comunque le procure hanno aperto il fascicolo relativamente alla cessione di Riccardo Orsolini e Alberto Cerri), Sassuolo (è competente la procura di Modena), Genova, Bergamo e Udine.

Insomma, la cosa più probabile è che si debba aspettare la chiusura indagini per poter intervenire, com’è accaduto sul fronte Juventus. Per completare il giro d’Italia delle procure al lavoro sul filone plusvalenze c’è anche quella napoletana in merito all’affare Victor Osimhen con il Lille: per questa situazione nelle scorse settimane i magistrati avevano chiesto una proroga di indagine di sei mesi.