«La vanità è il tratto fondamentale della sua indole; e come homo bellus et pusillus si tradisce anche nello stile, col quale civetta come con la sua persona»: questo il giudizio – celebre e lapidario – che nell’Antike Kunstprosa Eduard Norden riservava a Plinio il Giovane, sorta di anti-Tacito inchiodato dalla sua stessa mediocrità a ‘tipo’ stilistico e umano della prima età imperiale. Raramente, del resto, la critica del passato è stata tenera con Plinio, ricco avvocato di origine equestre che partendo dalla provincia (era nativo di Como) si ritagliò un ruolo di primo piano nell’establishment romano fra la fine...