Plebiscito a favore del listino di Conte, autocandidati invece ancora in attesa
Parlamentarie da record Martedì hanno votato in 50.014 su 133.664 aventi diritto, quattro anni fa parteciparono in meno di 40mila. Ma non si sa ancora chi correrà alla Camera e al Senato per i 5S
Parlamentarie da record Martedì hanno votato in 50.014 su 133.664 aventi diritto, quattro anni fa parteciparono in meno di 40mila. Ma non si sa ancora chi correrà alla Camera e al Senato per i 5S
«Per noi lavoro significa dignità: vogliamo che si lavori per vivere, non che si viva per lavorare»: in attesa del risultato del voto per scegliere i candidati del Movimento, Giuseppe Conte spinge i temi della campagna elettorale via social. L’agenda 5S questa volta ha abbandonato gli ammiccamenti a destra sterzando decisamente verso l’area progressista. Delle parlamentarie, intanto, sappiamo che sono state da record: martedì hanno votato in 50.014 su 133.664 aventi diritto (4 anni fa parteciparono in meno di 40mila). L’esito sui candidati di Camera e Senato si saprà tra oggi e domani, di sicuro ci sono i 15 del listino Conte, nomi che saranno inseriti in posizioni di favore in più collegi. Una novità a cui hanno detto sì in 43.282, l’86,54% dei voti espressi.
Quindi correranno in posizione sicura Federico Cafiero de Raho (procuratore nazionale antimafia fino al febbraio scorso) e Roberto Scarpinato (magistrato in pensione dall’inizio dell’anno), Livio De Santoli, prorettore alla Sostenibilità dell’Università La Sapienza di Roma, e il notaio di fiducia di Conte e dei 5S Alfonso Colucci. Tra i fedelissimi dell’ex premier, Chiara Appendino, l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, gli attuali capogruppo di Senato e Camera Maria Domenica Castellone e Francesco Silvestri, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, la viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde, i parlamentari Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Ettore Antonio Licheri e Mario Turco.
Una delle ossessioni del Movimento è stata eliminare i fedelissimi di Luigi Di Maio dalla piattaforma per impedire che indirizzassero i voti alterando i risultati. Così la lista degli ammessi è stata sottoposta a un severo screening ma anomalie ci sono state comunque. Ad esempio, Lucia Scanu (ex 5 Stelle confluita in Coraggio Italia), ieri ha ammesso: «Sono riuscita a votare, ma la cosa non mi ha sorpreso. Il M5S per anni è stata la mia casa, secondo me era giusto consentire anche agli ex di votare. Almeno una decina di persone ex M5S con cui ho parlato sono riuscite a votare». In molti hanno ammesso di aver avuto la mail con l’abilitazione a partecipare pur non facendo più parte dei 5S. Emanuela Corda, esponente di Alternativa, espulsa l’anno scorso per non aver votato la fiducia al governo Draghi: «Mi è arrivata la mail con il link per votare ma non l’ho fatto, non mi interessava». Del resto l’anomalia dipenderebbe dall’elenco di contatti fornito dal Movimento alla piattaforma Sky vote.
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