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Plebiscito a favore del listino di Conte, autocandidati invece ancora in attesa

Plebiscito a favore del listino di Conte, autocandidati invece ancora in attesaGiuseppe Conte – Ansa

Parlamentarie da record Martedì hanno votato in 50.014 su 133.664 aventi diritto, quattro anni fa parteciparono in meno di 40mila. Ma non si sa ancora chi correrà alla Camera e al Senato per i 5S

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 18 agosto 2022

«Per noi lavoro significa dignità: vogliamo che si lavori per vivere, non che si viva per lavorare»: in attesa del risultato del voto per scegliere i candidati del Movimento, Giuseppe Conte spinge i temi della campagna elettorale via social. L’agenda 5S questa volta ha abbandonato gli ammiccamenti a destra sterzando decisamente verso l’area progressista. Delle parlamentarie, intanto, sappiamo che sono state da record: martedì hanno votato in 50.014 su 133.664 aventi diritto (4 anni fa parteciparono in meno di 40mila). L’esito sui candidati di Camera e Senato si saprà tra oggi e domani, di sicuro ci sono i 15 del listino Conte, nomi che saranno inseriti in posizioni di favore in più collegi. Una novità a cui hanno detto sì in 43.282, l’86,54% dei voti espressi.

Quindi correranno in posizione sicura Federico Cafiero de Raho (procuratore nazionale antimafia fino al febbraio scorso) e Roberto Scarpinato (magistrato in pensione dall’inizio dell’anno), Livio De Santoli, prorettore alla Sostenibilità dell’Università La Sapienza di Roma, e il notaio di fiducia di Conte e dei 5S Alfonso Colucci. Tra i fedelissimi dell’ex premier, Chiara Appendino, l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, gli attuali capogruppo di Senato e Camera Maria Domenica Castellone e Francesco Silvestri, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, la viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde, i parlamentari Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Ettore Antonio Licheri e Mario Turco.

Una delle ossessioni del Movimento è stata eliminare i fedelissimi di Luigi Di Maio dalla piattaforma per impedire che indirizzassero i voti alterando i risultati. Così la lista degli ammessi è stata sottoposta a un severo screening ma anomalie ci sono state comunque. Ad esempio, Lucia Scanu (ex 5 Stelle confluita in Coraggio Italia), ieri ha ammesso: «Sono riuscita a votare, ma la cosa non mi ha sorpreso. Il M5S per anni è stata la mia casa, secondo me era giusto consentire anche agli ex di votare. Almeno una decina di persone ex M5S con cui ho parlato sono riuscite a votare». In molti hanno ammesso di aver avuto la mail con l’abilitazione a partecipare pur non facendo più parte dei 5S. Emanuela Corda, esponente di Alternativa, espulsa l’anno scorso per non aver votato la fiducia al governo Draghi: «Mi è arrivata la mail con il link per votare ma non l’ho fatto, non mi interessava». Del resto l’anomalia dipenderebbe dall’elenco di contatti fornito dal Movimento alla piattaforma Sky vote.

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