I No Base intervengono in consiglio comunale a Pisa, grazie a un ordine del giorno di Francesco Auletta, capogruppo di Diritti in comune e portavoce della sinistra di alternativa cittadina. Sul “Progetto per la realizzazione di una nuova base militare a Coltano”, mentre il Pd per bocca del presidente regionale Eugenio Giani insiste sull’ipotesi di spostarla a Pontedera, e l’amministrazione cittadina Lega-Fdi-Fi risponde che sarà realizzata sul territorio pisano, il movimento No Base ribadisce: “Per noi non un euro e non un centimetro devono essere destinati alla base militare. Non vogliamo nessuna base per nessuna guerra”.
La discussione si è resa necessaria dopo che nei giorni scorsi il sindaco leghista Conti ha annunciato, durante un talk show, che il terzo tavolo interistituzionale per decidere la collocazione del maxi insediamento dei reparti speciali di carabinieri è stato rinviato a ottobre. Pronta la replica dei No Base: “Il ruolo istituzionale del sindaco prevede che renda conto in consiglio comunale. E denunciamo il silenzio che, in questa fase di campagna elettorale, è calato sulla vicenda della base. Prendiamo atto che questo tema costituisce motivo di imbarazzo”.
Quanto al merito, nel loro intervento i No Base insistono: “Risulta evidente che, da parte delle istituzione e degli attori politici che adesso concorrono al governo del paese, è messa in atto una strategia di rimozione dalla coscienza collettiva del problema che il movimento No Base denuncia: la devastazione del territorio che la base militare comporta, e la destinazione di denaro pubblico – 190 milioni di euro – a un’economia di guerra invece che alla garanzia dei diritti sociali”.
Fresco reduce dalla partecipata tre giorni di Coltano “Comunità e territorio: dall’antimilitarismo alla tutela ambientale”, che ha visto partecipare fra gli altri gli operai della ex Gkn, i comitati contro il rigassificatore a Piombino, l’assemblea No Keu e i Fridays For Future di Pisa, il movimento chiude il suo intervento con un ultimo monito: “La nuova base andrebbe a completare l’hub internazionale della guerra e dell’economia di guerra, che vede la presenza di 15 grandi installazioni militari in soli 27 chilometri attorno all’asse della via Aurelia. Si va dall’aeroporto militare a Camp Darby, dal Comfose al Comando della Folgore, solo per citare le installazioni principali”.
Fuori dal palazzo i No Base animano un presidio di protesta in piazza XX Settembre, con microfono aperto e diretta del consiglio. E di fronte a un M5s che si intesta il merito di aver bloccato l’insediamento (fatto peraltro non vero), i candidati di Unione popolare Maurizio Acerbo, Giovanni Bruno e Federico Olivieri replicano: “Se i cittadini sono venuti a conoscenza del progetto è solo grazie al nostro consigliere Ciccio Auletta che lo ha scoperto sulla Gazzetta ufficiale, perché per un anno tutto quanto era stato tenuto volutamente nascosto da chi governa a livello nazionale, regionale e locale”.