Politica

Pier Silvio: «Tentato dalla politica, ma stimo Meloni e Fi la sosterrà»

I figli di Silvio Berlusconi ai suoi funerali foto AnsaI figli di Berlusconi al funerale del padre – Ansa

L'eredità del Cavaliere Aperto il testamento di Berlusconi davanti ai figli. Ancora rebus sul destino del 20% di Fininvest. Il secondogenito presenta i palinsesti Mediaset e si commuove: «Felice per l'arrivo di Berlinguer, ne parlai con papà»

Pubblicato circa un anno faEdizione del 6 luglio 2023

Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto ieri mattina davanti a due testimoni, nello studio milanese del notaio Arrigo Roveda. I due presenti erano gli avvocati Luca Fossati dello studio Chiomenti e Carlo Rimini: il primo in rappresentanza di Pier Silvio e Marina, il secondo dei tre figli di Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi.

I cinque figli, secondo il Corriere, sarebbero stati in video collegamento durante la lettura. Il notaio Roveda ha lasciato lo studio senza fare alcun commento, dunque a tarda sera il mistero era ancora fitto sulle ultime volontà del Cavaliere morto il 12 giugno. Forse Fininvest farà un comunicato oggi. Gli interrogativi riguardano la redistribuzione del 61% del capitale di Fininvest che era di Silvio Berlusconi, attraverso quattro holding. Di certo si sa che nessuna persona fisica avrà ora la maggioranza assoluta.

Il 40% di Fininvest andrà ai 5 figli, 8% a testa, mentre non è chiaro come sarà ripartita la quota di cui il Cavaliere ha potuto disporre liberamente, circa il 20%. Al netto di questo 20%, Luigi, Eleonora e Barbara saliranno al 46%, mentre i due maggiori si fermeranno al 32%. Quel 20% contenuto nel testamento potrebbe però spostare gli equilibri, aumentando la quota di Marina e Pier Silvio.

Fininvest controlla Mediaset e Mondadori, oltre a una quota del 30% di Banca Mediolanum: il fatturato delle società controllate è superiore ai 5 miliardi, per un totale di circa 20mila dipendenti. Per quanto riguarda la quasi moglie Marta Fascina si parla di un lascito attorno ai 100 milioni, con la possibilità di continuare e vivere a villa San Martino ad Arcore, ma Fascina non dovrebbe entrare nel capitale di Fininvest che resterebbe alla famiglia.

Ieri sotto i riflettori c’è stato Pier Silvio che ha presentato i nuovi palinsesti di Mediaset. Un ’occasione in cui l’omaggio al Cavaliere scomparso è arrivato con un video che ha raccolto i momenti salienti della carriera. «Più passano i giorni, più la mancanza è enorme, è stato un grande papà», le parole dell’ad di Mediaset, rotte dalla commozione. Poi un bacio verso il cielo: «Ti amo, papà».

L’erede ha confidato la tentazione di entrare in politica. «Qualcosa a livello emotivo, non razionale, si è mosso: ho pensato che il suo rapporto con gli italiani e con l’Italia, fatto di amore e di libertà, deve vivere. Peraltro io ho 54 anni, mio padre ne aveva 58 quando è sceso in politica…», ha aggiunto con un sorriso sibillino. «È un mestiere serio, che non si impara dall’oggi al domani. Poi ritengo di dover rimanere a Mediaset a fare il mio mestiere. E poi ad oggi non c’è nessuna emergenza: per la prima volta dopo tanti anni c’è un governo votato dagli elettori, che sta facendo del suo meglio. E penso che Forza Italia debba e possa garantire stabilità al governo». Con Giorgia Meloni ha ribadito di avere «un buon rapporto. La conosco da molti anni, è una persona che stimo, giovane e decisa». Dentro Forza Italia però la speranza di avere un Berlusconi in lista alle europee non si è ancora spenta.

Quanto alle tv, Pier Silvio ha confermato le new entry, da Bianca Berlinguer (Rete 4) a Myrta Merlino (Pomeriggio 5), e le uscite, da Barbara D’Urso a Belen Rodriguez che sarà sostituita alle Iene da Veronica Gentili. «L’ho conosciuta e si è instaurato tra noi un rapporto vero, di fiducia», ha detto di Berlinguer. «Vogliamo parlare nella maniera più trasversale possibile a tutto il pubblico».

Meno trash e più informazione, la linea di Pier Silvio, che ha raccontato: «In uno degli ultimi pranzi ho detto a papà che mi sarebbe piaciuto portare Berlinguer a Mediaset: ha alzato il sopracciglio e non ha detto niente». Infine due smentite: la villa di Arcore «non diventerà un museo» sulla vita del Cavaliere e non ci sono alle viste né vendite né fusioni con Rcs: «Per i valori in campo ci mangeremmo Rcs…».

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