Piemonte, la fanta alleanza Pd-Fi in nome della Tav
Grandi opere Circola un sondaggio in vista delle regionali che sponsorizza le larghe intese in nome della grande opera. Le "madamin" negano la maternità dell'operazione, che potrebbe chiamarsi "l'onda"
Grandi opere Circola un sondaggio in vista delle regionali che sponsorizza le larghe intese in nome della grande opera. Le "madamin" negano la maternità dell'operazione, che potrebbe chiamarsi "l'onda"
In Piemonte si avvicinano le elezioni regionali. E, mentre gli schieramenti si definiscono e il Tav egemonizza il dibattito politico, aleggia un sondaggio segreto commissionato per valutare se una lista centrista Sì Tav – promossa da alcune delle organizzatrici delle due manifestazioni a favore della Torino-Lione, magari dal nome «L’Onda» – possa far nascere un’alleanza tra Forza Italia e Pd. Attualmente i due partiti, in crisi di consensi, sono su fronti opposti in Regione (i dem guidano la maggioranza) ma sono entrambi all’opposizione a livello nazionale.
Si tratta di un’alleanza da fantapolitica? Forse. Non sembrerebbero, infatti, all’orizzonte nuovi patti del Nazareno. Però, c’è qualcuno che valuta questa opzione, come testimonia il sondaggio commissionato a Ipsos. Ma i protagonisti, interpellati, negano sia in campo una «lista ponte».
Non è nelle possibilità per l’attuale governatore, Sergio Chiamparino, candidato del centrosinistra impegnato a organizzare l’assemblea «Sì al Piemonte del Sì». Sì al Tav e allo sviluppo. In antitesi a chi, anche nella sua attuale maggioranza, ha sostenuto il movimento No Tav o posto dubbi sulla grande opera (Leu/Sinistra italiana), assurta ormai a simulacro del dibattito non solo piemontese. Tra i tifosi del Sì, uno degli uomini che più si è esposto negli ultimi tre mesi è l’ex sottosegretario ai Trasporti di Forza Italia Mino Giachino, che proprio nelle ultime ore ha registrato l’associazione «Sì Lavoro Sì Tav. Movimento per la crescita» con l’idea di «non sprecare il grande consenso raccolto» e trasformarla in una lista civica. È quindi lui l’uomo dell’Onda di cui si parla nel sondaggio Ipsos? «No. Chiamparino ha perso tempo. Il nostro naturale alleato è il centrodestra con la Lega, che mai voterebbe contro la Tav. Non mi basta aver portato tutta questa gente in piazza. La vittoria sarà raggiunta quando avrò fatto cambiare idea al governo. Abbiamo dalla nostra parte la popolazione italiana che è favorevole all’opera per il 72%, prima delle due manifestazioni Sì Tav lo era solo al 50%».
Qualcuno vede Giachino già futuro assessore ai Trasporti di una giunta di centrodestra capitanata ancora da non si sa chi. Fino a pochi giorni fa il più accreditato sembrava l’europarlamentare di Forza Italia Alberto Cirio, con qualche mal di pancia leghista. Su di lui pesa l’inchiesta Rimborsopoli. In caso di rinvio a giudizio, la sua candidatura franerebbe.
Se a contemplare l’opzione «larghe intese» non sono ufficialmente né Chiamparino né Giachino, lo saranno le sette professioniste che hanno animato la piazza pro Tav? Anche loro negano. «Dopo le manifestazioni ci siamo prese una pausa, abbiamo ripreso a lavorare: gennaio, essendo tutte professioniste, è un mese di scadenze importanti», spiega Patrizia Ghiazza.
Il sondaggio è senza padri, quel che certo è che le madamin siano corteggiatissime dalla neonata «Grosse Koalition» Sì Tav. I Cinque stelle candidano, invece, il consigliere uscente ed ex capogruppo Giorgio Bertola. A sinistra, infine, sono ancora troppe le incertezze.
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