Piccolo come un giocattolino, un ragno meccanico appoggiato sul palmo di una mano quando è a riposo, ma capace di volare, schivare gli ostacoli, scartare di lato, velocissimo, di riconoscere una faccia attraverso i dati immagazzinati e i sensori, di individuarla come bersaglio e come una fulminea ape elettronica si tuffa per penetrarne l’osso frontale in mezzo agli occhi con una carica di tre grammi di esplosivo. Ecco, questo delicato marchingegno kamikaze senza colpe né dubbi è un killer robots, un mini drone programmato per decidere autonomamente chi uccidere e chi no, il protagonista prescelto per le guerre «intelligenti» del...