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Piatti semplici e freschi senza stare ai fornelli

Passare del tempo ai fornelli in queste settimane rischia di diventare una tortura. Anche per questo è più forte del solito la tentazione di acquistare e consumare piatti pronti. Chi […]

Pubblicato più di un anno faEdizione del 27 luglio 2023

Passare del tempo ai fornelli in queste settimane rischia di diventare una tortura. Anche per questo è più forte del solito la tentazione di acquistare e consumare piatti pronti. Chi vende conosce benissimo le nostre esigenze e non per caso la pubblicità, in questo periodo, è se possibile ancora più insistente del solito. Quando spingiamo il carrello, tuttavia, è bene mantenere una lucidità sufficiente per non farci trarre in inganno da etichette e confezioni che, con scritte o immagini, vantano nel prodotto la presenza (abbondante) di ingredienti pregiati o dotati di particolari proprietà salutistiche. Ingredienti che alla fine, semplicemente facendo due calcoli, si rivelano praticamente sempre in quantità irrisorie.

Nella grande distribuzione la possibilità di scelta tra numerosi tipi di alimenti pronti è quasi infinita e guidata, ma non potrebbe essere altrimenti, soprattutto dalla vista. Per questo le denominazioni, le immagini impresse sulla confezione e il richiamo a qualche ingrediente specifico sono così curati e importanti. A dire la verità, la legge prescrive che da qualche parte sia scritto che l’immagine è semplicemente un «suggerimento di presentazione» e che non corrisponde, se non lontanamente, al contenuto della confezione.
Per non parlare degli ingredienti ritenuti pregiati e che fanno parte integrante della denominazione del prodotto come, ad esempio, ravioli «ai funghi porcini», sugo «al salmone», hamburger «all’aceto balsamico», ecc. In questi casi la legge prescrive che nell’elenco degli ingredienti sia precisata la quantità di quello citato nella denominazione. Divertitevi a fare due conti e scoprirete che i funghi porcini sono sì presenti, ma magari nella percentuale dell’1-2%. Una quantità esigua che deve essere appoggiata alla stampella degli «aromi». Vale la pena?

Piatti semplici e che ci aiutino a scavalcare con onore queste settimane climaticamente difficili si possono preparare anche nella nostra cucina. Cuscus e bulghur (semole grossolane di grano duro) hanno solo bisogno di essere messe a bagno in un paio di volumi di acqua salata la sera per il giorno dopo. Si conservano in frigo per diversi giorni e ci potete preparare, con l’aggiunta di pomodorini e cetrioli affettati, di un cucchiaio di capperi, di piselli o ceci (anche in scatola, per questa volta), di qualche oliva e di basilico o origano un piatto nutrizionalmente completo. Senza accendere il fuoco.

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