A poco meno di sei anni dalla morte, Philip Roth, o meglio le sue opere, passano dal catalogo Einaudi alla Adelphi, per un ammonto di denari la cui consistenza non è commensurabile alla cifra simbolica che un simile transito si porterà dietro. Il placet definitivo è stato dato (ma non pubblicamente comunicato) alla Book Fair di Londra, dopo che l’erede di Calasso, il nipote Roberto Colajanni, ha riunito lo staff della casa editrice insieme a qualche stretto collaboratore, e confortato dal loro parere ha firmato con il celeberrimo agente americano Andrew Wylie quello che sarà, già da domani, uno storico...