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Petizione: «L’Alaska nella Federazione russa»

Petizione: «L’Alaska nella Federazione russa»Festeggiamenti in Crimea – Reuters

Ucraina Dopo il referendum in Crimea, si moltiplicano le iniziative indipendentiste

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 27 marzo 2014

Dopo il referendum in Crimea, sono state diverse le iniziative «indipendentiste» in giro per il mondo, basti pensare al Veneto. Ma quella che arriva dagli Usa e precisamente dall’Alaska, oltre a situarsi nel solco della consultazione in Crimea, sfrutta anche gli strumenti che la stessa legislazione americana mette a disposizione dei suoi cittadini. Se la proposta di fare dell’Alaska una nuova regione della Federazione russa, al pari della Crimea, sarà capace di raccogliere 100mila firme entro il 20 aprile, dovrà essere presa in considerazione dalla Casa Bianca. Si tratta di un’iniziativa bizzarra, ma reale: un’idea raccolta attorno al sito della Casa Bianca che consente questo genere di proposte e che ad ora ha ottenuto 18mila voti.

La base della richiesta è la seguente: i primi a esplorare quella che oggi è l’Alaska, nel 1732, indovinate chi furono? I russi, naturalmente (e prima di loro i siberiani). Del resto, fanno notare i firmatari e tutti i media russi (televisioni, radio e siti internet), fino al 1867 l’Alaska era russa, salvo essere venduta agli States per 7 miliardi di dollari (un’inezia, oggi). Il pagamento avvenne in oro per rinforzare le casse dello zar allora in difficoltà finanziarie).

La petizione (come riportato da La voce della Russia) recita: «Votate per la secessione dell’Alaska dagli Stati uniti e la sua annessione alla Russia».

Nel testo, pubblicato lo scorso 21 marzo, si afferma che «in antichità gruppi di vecchi siberiani russi avevano attraversato lo Stretto di Bering e iniziato a colonizzare la costa artica».

La notizia, che fa il paio con quella diffusa dai media internazionali alcuni giorni fa, sulla richiesta di alcuni ucraini delle regioni orientali di entrare a far parte del Regno unito, a causa delle origini gallesi delle zone, è stata naturalmente ripresa in Russia (al pari del referendum nostrano sul Veneto).

Il Moscow Times, ha scritto che del resto, «il sito della Casa Bianca ha attualmente più di 120 petizioni basate sul principio della raccolta di firme. Ogni americano può creare una petizione sul sito web grazie al Primo Emendamento. Una precedente petizione per la secessione dallo stato del Texas – ricordano in Russia – ha superato la soglia di 100.000 firme necessarie per essere esaminata, ma la Casa Bianca rifiutò la richiesta, sostenendo che «nessuno contesta le grandi sfide che il nostro paese deve affrontare, ma è necessario risolvere le contese, uniti».

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