Nuoro, 14 marzo 2019. “Ciò che rimane ha un forte significato per me.” – afferma Maliheh Afnan (Haifa 1935-Londra 2016) – guardando la videocamera in un’intervista realizzata prima della sua scomparsa – “Porti via ciò che puoi, ma ti lasci molto alle spalle.” Il suo appartamento londinese, nel quartiere esclusivo di Kensignton – ultimo rifugio di peregrinazioni intercontinentali – è ancora così come compare in alcune sequenze delle interviste raccolte tra il 2013 e il 2016 da Rose Issa, critica e curatrice esperta di arti visuali del mondo arabo e dell’Iran, amica dell’artista palestinese e promotrice del suo lavoro. Si...