Con raffinato understatement, Tullio Pericoli nel suo volumetto Arte a parte (Adelphi, pp. 134, 20 illustrazioni, euro 14,00) ha ingannato il lettore, annunciandogli un lavoro nato quasi dal caso e dandogli invece, nella breve misura di note o pensieri, un saggio compatto della propria pittura: «ho preso – scrive – le parole che a volte sento girare nel mio studio e nella mia testa, le ho infilzate, le ho appese. Come carte moschicide. E ho aspettato che qualcosa del pulviscolo vagante nell’aria vi restasse attaccato. Sperando anche che quelle parole, esposte con tanta evidenza, traessero da sé una qualche propria...