Da anni ci sentiamo ripetere che siamo nell’era dei «Big Data» e che quest’abbondanza di informazioni, insieme alla disponibilità di intelligenza artificiale e algoritmi, non potrà che essere una risorsa fondamentale. Sicuramente avere a disposizione una grande mole di informazioni può essere utile: più dati sull’influenza permettono una migliore prevenzione, ad esempio. Ma Big Data e algoritmi fanno nascere una serie di delicati problemi: chi è il proprietario dei nostri dati sanitari? Quale uso possono farne società di assicurazioni, datori di lavoro, tribunali? Possiamo controllare la procedura usata dagli algoritmi che decidono di aspetti importanti della mia vita? Nel libro...