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Per Vendola è il garante della Carta, per l’Altra Europa non garantisce nulla

Per Vendola è il garante della Carta,  per l’Altra Europa non garantisce nullaMontecitorio, aula. Un grande elettore di Sel mostra una scherzosa indicazione di voto del gruppo

Sinistre (non molto) unite Unite sul nuovo presidente greco Tsipras, le sinistre italiane – che pure si stringeranno in un coordinamento comune nei prossimi giorni – sull’elezione di Mattarella parlano con voci diverse. E […]

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 1 febbraio 2015

Unite sul nuovo presidente greco Tsipras, le sinistre italiane – che pure si stringeranno in un coordinamento comune nei prossimi giorni – sull’elezione di Mattarella parlano con voci diverse. E non sono precisamente differenze di toni e sfumature. Da una parte Sel, i cui 33 grandi elettori hanno votato per il nuovo presidente proposto da Renzi. «Restiamo all’opposizione», assicura Vendola, ma la sua elezione è «una buona notizia per l’Italia. È una figura limpida di grandissimo rigore morale e il garante dei principi costituzionali, un custode della religione civile della Costituzione. Questa scelta non è il frutto di trame di palazzo, dietro questo nome non c’è la puzza del Patto del Nazareno». Di altro tenore il commento del sociologo Marco Revelli a nome dell’Altra Europa: «Non ci uniamo al Te deum prevalente», «non perché chi è stato eletto non abbia una propria dignità» ma perché «dal punto di vista dell’autonomia rispetto all’Europa della Troika Mattarella non garantisce nulla» e perché «il metodo con cui si è giunti a questo esito conferma la tendenza alla sottomissione del Parlamento da parte del capo del governo». D’accordo con lui Paolo Ferrero (Prc): «Non è una buona notizia. Era necessario portare al Quirinale una persona espressione della società e non del palazzo: un garante del popolo italiano e non del governo Renzi».

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