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Per Greta arriva anche la candidatura al Nobel

Per Greta arriva anche la candidatura al Nobel

Dalla Norvegia La sedicenne svedese Greta Thunberg, promotrice delle marce dei giovani per la lotta al cambiamento climatico in tutta Europa, è stata indicata come candidata al premio Nobel per la Pace […]

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 15 marzo 2019

La sedicenne svedese Greta Thunberg, promotrice delle marce dei giovani per la lotta al cambiamento climatico in tutta Europa, è stata indicata come candidata al premio Nobel per la Pace 2019. La proposta è arrivata da tre deputati del Partito della Sinistra Socialista norvegese. «Abbiamo proposto Greta Thunberg perché il cambiamento climatico, se non verrà fermato, sarà la causa principale di guerre, conflitti e flussi di rifugiati in futuro», ha detto Freddy Andre Oevstegaard.

«Greta Thunberg ha lanciato un movimento di massa in cui vedo, forse, il principale contributo alla pace», ha affermato. La sedicenne svedese, che dalla scorsa estate protesta di fronte al Parlamento svedese per chiedere misure più efficaci contro i cambiamenti climatici, è diventata una musa ispiratrice nella lotta contro il riscaldamento globale.

In particolare, ha promosso uno «sciopero globale» degli studenti che domani scenderanno in piazza in migliaia di diverse località di tutto il mondo, per chiedere un’azione più forte e rapida per combattere il cambiamento climatico. «Sono onorata e molto grata per questa candidatura», ha scritto Greta su Twitter. Thunberg, che si è rivolta ai leader mondiali al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, e alla conferenza sul climadelle Nazioni Unite tenutasi lo scorso anno a Katowice, in Polonia, in un post di oggi ha quindi ricordato l’appuntamento di domani. «1.657 luoghi in 105 Paesi. E aumentano. Domani scioperiamo da scuola per il nostro futuro e continueremo a farlo per il tutto tempo necessario. Gli adulti sono più che benvenuti a unirsi a noi. Insieme per la scienza», l’appello lanciato attraverso il social.

Le prime proteste del venerdì sono state fissate fuori i municipi e i parlamenti nazionali nei paesi che vanno dall’Australia a Vanuatu nel Pacifico meridionale. Sono inoltre programmate 209 proteste in Francia, 195 in Germania, 178 in Italia, 158 negli Stati Uniti, 123 in Svezia e 107 in Gran Bretagna.

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