Per Bianchi «niente mascherina nelle classi dei vaccinati»
Segnali di ottimismo e efficienza da parte del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e del governo a pochi giorni dal rientro a scuola. Ma i problemi strutturali restano: precariato, "classi pollaio" e medicina scolastica
Segnali di ottimismo e efficienza da parte del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e del governo a pochi giorni dal rientro a scuola. Ma i problemi strutturali restano: precariato, "classi pollaio" e medicina scolastica
A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, il terzo sotto pandemia, ieri il governo ha mandato il consueto messaggio. Durante la conferenza stampa tenuta nella Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi ha sostenuto che tutto è stato fatto un grande lavoro sui trasporti e i vaccini (siamo al 91,5% del personale e gli studenti si vaccinano giorno dopo giorno) e sono state fatte tante assunzioni. Non risultano commenti sulla questione del precariato: 300mila supplenti promessi (250mila nomine di docenti e 50mila Ata) e i 50mila neo assunti senza Green Pass che hanno difficoltà per la presa di servizio. Poco o nulla anche sulle ipotesi per mettere meno alunni per classe, aumentando le metrature delle aule, o trovando altri spazi. Ammesso che si torni alla «normalità», quello che aspetta la scuola è il solito caos strutturale.
Questione precariato. Bianchi ha presentato la normale amministrazione come un caso eccezionale: «Non c’è nessuna proposta di sanatoria, facendo i concorsi, inseriremo quest’anno 59 mila insegnanti, l’anno scorso erano stati 19 mila, quindi sono tre volte tanto. Ci sono 8700 membri del personale Ata in più. E poi abbiamo inserito 13.908 di sostegno, l’anno scorso erano 1.778. Abbiamo avviato le procedure per le supplenze annuali e avviato i concorsi per l’anno prossimo. C’è l’impegno di fare i concorsi regolari ogni anno. Assumeremo anche parte del personale di potenziamento per gestire le classi più numerose».
Capitolo vaccini: «I ragazzi giorno dopo giorni si stanno vaccinando, soprattutto tra i 16 e i 19 anni. Come già detto, il generale Figliuolo farà un’operazione di screening per garantire anche i ragazzi più piccoli». Si sta parlando in questi giorni di un progetto, già balenato l’anno scorso: è quello dei test salivari a campione da tenere nelle cosiddette «scuole sentinella». Ecco i numeri: 55mila alunni tra i 6 e i 14 anni saranno testati ogni 15 giorni. I prelievi saranno realizzati dalle famiglie e non dal sistema sanitario pubblico. Il piano dovrebbe essere attivato gradualmente dall’avvio dell’attività didattica, fino a renderlo pienamente operativo in autunno-inverno. Ovviamente su questo punto – il tracciamento del virus in condizioni sicuramente più favorevoli – le regioni stanno andando in ordine sparso. Siamo alla medicina scolastica fai da te. Segnale che nulla è ancora cambiato dal marzo 2020. «Tutto questo è frutto di un lavoro lungo e paziente fatto in estate – ha aggiunto Bianchi – Le regole sono quelle dettate dal Cts: mascherina, distanziamento, ma laddove sono tutti vaccinati in una classe si potrà levare la mascherina». Quest’ultima affermazione è stata contestata dal presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta: «I dati sul calo della protezione vaccinale nei più giovani non supportano questa decisione».
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