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Peggy di notte

Tube Attack STARRY NIGHT Corea del Sud, 2019, 5’11” musica: Peggy Gou regia: Jonas Lindstroem giudizio: magico Se, come ha scritto Daney, un videoclip è il trailer di un film mai fatto, […]

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 28 settembre 2019

STARRY NIGHT

Corea del Sud, 2019, 5’11”

musica: Peggy Gou

regia: Jonas Lindstroem

giudizio: magico

Se, come ha scritto Daney, un videoclip è il trailer di un film mai fatto, Starry Night ne contiene diversi di film e sembra condensare un po’ tutte le tipologie della videomusica, dalla performance alla narrazione, dal concettuale al video di playback. Ogni inquadratura è un quadro a sé, con una resa luministica e cromatica di grande efficacia (la fotografia è di Nicolaj Niermann). Ma soprattutto il video di Lindstroem si consente censure e sospensioni del tappeto musicale, in modo da rendere la parte visiva spiritualmente suggestiva, scandita da un gioco di pieni e vuoti, battute e pause. Il risultato è, insomma, un lavoro di grande raffinatezza che valorizza non poco il nuovo singolo – forse non eccelso – della musicista sudcoreana di formazione europea.

ALLORA FALLO

Italia, 2019, 6’

musica: Luca Madonia con Enrico Ruggeri

regia: TheRegisti

giudizio: cult

Girato volutamente con una effettistica che ricordala computer graphic e la post-produzione anni ’80, soprattutto fatta in casa, alla Amiga per intenderci, Allora Fallo non rinuncia anche ad altre citazioni, come l’omaggio a 7 Nation Army dei White Stripes ma anche a copertine di dischi famosi. Non è comunque solo la forma e lo stile, dai colori elettronicamente sgargianti, a farne un’opera vintage, ma anche l’utilizzo di oggetti e dispositivi del passato, come la Polaroid. Il performer con la testa di gallo, che mima il brano, è Alessandro Virgillito.

MAKE IT BETTER

USA, 2019, 3’40”

musica: Anderson.Paak

regia: Andy Hines

giudizio: classico

Una tormentata storia d’amore quella vissuta dal musicista afroamericano e una giovane ragazza, sintetizzata in tre minuti e mezzo con una fluida continuità di situazioni, cucite insieme con stacchi “digitali”, tendine, carrellate laterali. L’incomprensione che sfocia in litigio così come l’intesa passionale che si sviluppa tra i due, si alternano e si fondono visivamente in location (interni ed esterni) sempre diverse, come due facce della stessa medaglia che si alimentano reciprocamente. Una fotografia molto ricercata fa il resto, contribuendo a un clip piacevole, che veste bene il pop melodico del rapper che ha collaborato in passato con il mitico Dr Dre. Il singolo è incluso nell’album Ventura.

PRINCIPLES OF LUST

Germania, 1991, 4’

musica: Enigma

regia: Howard Greenhalgh

giudizio: bello

Se con The Rivers of Belief Greenhalgh si era concentrato sull’aspetto mistico-naturalistico, nel video di Principles of Lust (incluso nel medesimo album MCMXC a.D.) slitta decisamente verso l’erotismo, fin dalla prima immagine, quella di una donna nuda con i seni stretti da una corda e immersa in una texture dove gli elementi dell’acqua e del fuoco si mescolano insieme. Non sono meno sensuali le sequenze successive dove filtri diffondenti, viraggi e intarsi elettronici rendono astratta una lunga orgia di corpi, mentre nel sonoro gemiti di piacere si sovrappongono a canti gregoriani. Il regista inglese (noto anche per alcuni strabilianti clip dei Pet Shop Boys) rischia di sfiorare il kitsch, anche se ha una certa capacità di elaborare le immagini con eleganza memore di certa videoarte, salvandosi in extremis.

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