Pd e 5 Stelle scendano dal trono della loro Grande Illusione
Crisi di governo Ai dem bisogna ricordare alcuni passi strategici che ci hanno condotto a questa impasse. Ricordare come siano stati Minniti e Gentiloni a innescare la tragedia libica
Crisi di governo Ai dem bisogna ricordare alcuni passi strategici che ci hanno condotto a questa impasse. Ricordare come siano stati Minniti e Gentiloni a innescare la tragedia libica
Sono sempre combattuta se provare a dire ancora una volta cose della cui necessità e vanità sono ugualmente convinta. Vanità perché le cose che voglio dire – e che mi sembrano necessarie – non sarebbero vane se a dirle non fossi io, ma qualcuno che si fa ascoltare e parla da un luogo influente. Ma quello che ancora una volta mi dà il coraggio, o almeno l’adrenalina indispensabile a continuare a parlare vanamente, sono le raccomandazioni che in questi giorni vengono fatte al Pd, per metterlo in guardia dal «sacrificare la propria logorata identità» in un possibile governo con i 5S, e per dirgli, in sostanza: «Vi tocca fare anche questa, ma almeno salvate la vostra, la nostra dignità, non vi sporcate troppo le mani, baciate il rospo, ma tenete le labbra chiuse».
È proprio questo atteggiamento che vorrei controbattere, la presunzione, il disprezzo per il possibile alleato, la prosopopea di un simile atteggiamento, e soprattutto la probabile sconfitta o vanificazione a cui andrebbe incontro. Siamo, credo, tutti d’accordo che Salvini ha mostrato la sua faccia e il suo pugno (già evidenti da tempo, ma ora anche la maschera che teneva in tasca è caduta sulla spiaggia), e che un suo ritorno alla ribalta grazie alle suadenti promesse a Di Maio sarebbe la fine per l’Italia, ma il Pd, che dopo tutto ci ha messo in questa situazione, se anche si degna di salvare il paese, lo sta facendo in modo schizzinoso, litigioso e arrogante, secondo il suo costume. Non credo che Antonio Gibelli, nel suo accorato articolo sul manifesto del 17 agosto, si riferisse a queste caratteristiche come alla «logora identità» del Pd, eppure sono proprio quelle che invita il Pd a conservare.
A mio parere, le parole da dire al Pd, se mai ci ascoltasse, lui o qualcuno più vicino alle sue orecchie (il Pd legge il manifesto?), sono tutt’altre, se veramente vogliamo salvare il nostro paese da una lurida dittatura. Bisogna ricordare al Partito Democratico alcuni passi strategici che ci hanno condotto a questa impasse.
Ricordare come siano stati Minniti e Gentiloni a innescare la tragedia libica, accordandosi con un paese inaffidabile perché trattenesse i migranti sulle sue spiagge, perfettamente consapevoli di come e dove li trattenevano, della realtà delle carceri affidate ai trafficanti, delle torture, degli stupri quotidiani, della fame, dei ricatti (uscì perfino un film che lo raccontava, o i Pd non vanno al cinema?).
Salvini, dunque, ha trovato la strada libera per sostenere che la Libia fosse un alleato e un porto sicuro, e per continuare la guerra alle Ong. Quanto a Renzi, che si atteggia ora a salvatore della Patria, ha dimenticato la sua chiacchierata televisiva con Fazio la sera dell’incontro fra Gentiloni e Fico, che fece saltare un possibile accordo? (ora scopriamo che era stato offeso dai 5S, e questa era la sua vendetta).
Non dico che il Pd non abbia fatto alcune buone politiche, anche se la sua codardia nel non mettere la fiducia alla legge sullo Ius Soli – ora da Renzi stesso riconosciuta – è stata rovinosa. Per esempio, si ascrive al Pd la bella e onesta legge Zampa a favore dei Minori Stranieri Non Accompagnati.
Di questa potrà sempre andare fiero. Voglio dire che il Pd ha cose di cui vantarsi e cose di cui non vantarsi affatto. E che di questo soprattutto si deve ricordare, se vuole dare un governo alternativo e un respiro di sollievo al suo paese. Scendere dal suo litigioso piedestallo e guardare al possibile alleato con modestia e collaborazione. Il quale possibile alleato ha alle spalle, anche lui, molti errori e alcuni punti a favore.
Per esempio, alcune delle persone che fanno parte della sua squadra si sono rivelate attendibili e coraggiose. Penso allo spesso citato Fico, che, come Presidente della Camera, si è comportato con coerenza e dignità (niente da invidiare alla Boldrini!); e che sarebbe, mi sembra, un buon alleato della Sinistra.
Ma penso anche al Ministro degli Esteri Moavero che dichiarò, contro il parere del Viminale, che la Libia non era un porto sicuro, e fece poi alla Commissione europea una proposta di soluzione della crisi migratoria, di gran lunga migliore di qualunque abbia mai sentito (per la verità non ne ho sentita quasi nessuna), che l’Europa non ha ascoltato, ma che varrebbe la pena ripeterle. Penso alla Ministra Trenta che disubbidisce al Vice Premier e manda le navi da guerra in soccorso alla Open Arms. Penso a misure come il reddito di cittadinanza, che può essere male applicata, non del tutto efficace, ma certo non tale che la Sinistra ci debba sputare sopra!
La realtà di cui bisogna tenere conto, anzi avere proprio davanti agli occhi, è la decisiva somiglianza fra Pd e 5S: sono stati entrambi una Grande Illusione! E se oggi sono entrambi una grande delusione, questo non toglie a nessuno di loro il dovere di rispondere alle promesse che non hanno mantenuto. L’illusione era quella di essere riportati a un vivere civile, onesto, umano, in cui gli italiani (cioè coloro che calpestano questo suolo), non si sentissero più nullità sballottate da politiche avide e abusive, ma riprendessero il loro posto nella società, ritrovassero un senso alla loro vita, non fossero più niente, ma qualcuno e qualcosa.
Perché non si tratta dell’identità del Pd o dei 5S, ma dell’identità, assai più preziosa, di cui i cittadini sono affamati. Un’identità, che a furia di essere ingannata e negata, si rifugia oggi, come sempre succede, nell’identità dell’odio, del risentimento e dell’ingiuria contro chi è ancora più debole. Da questo dobbiamo essere salvati e se il Pd e i 5S sono le sole forze che lo possono fare, allora scendano entrambi dal loro trono di cartapesta, si diano insieme da fare, cerchino i loro punti comuni e li trovino, o li ritrovino, nella Grande Illusione che, forse incautamente, hanno creato.
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