Patti in Giappone: un catanese nell’impero dei segni
«Every-Night Dreams», 1933, di Mikio Naruse
Alias Domenica

Patti in Giappone: un catanese nell’impero dei segni

Un reportage per la «La Gazzetta del popolo», poi divenuto base del libro «Ragazze di Tokio» Un mese di piroscafo prima di approdare fra i sorrisi e gli inchini: è il 1931 e Ercole Patti ha ventisette anni. Mezzo secolo prima di Italo Calvino, Ercole Patti registra l’inavvicinabilità di un popolo adorabile
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 2 luglio 2015
Ercole Patti ha ventisette anni quando nel 1931 si imbarca per il Giappone. Qualche anno prima, in ossequio ai desideri paterni, si è laureato in Giurisprudenza ma come per molti scrittori italiani il conseguimento della laurea era stato un atto puramente formale. Il patto col padre era stato chiaro: studiare diritto internazionale a condizione che per sei mesi l’anno potesse lasciare Catania e stare a Roma a fare quello che più gli piaceva: lo scrittore. A Roma frequenta il caffè Aragno e il caffè Greco, e stringe rapporti con Brancati, Vittorini, Cardarelli, de Chirico, Savinio, Barilli, iniziando la carriera di...
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