Pastorino lascia il Pd e sfida Paita in Liguria: «Una vera coalizione sociale»
Regionali Con il deputato civatiano Sel, Prc, Lista Doria, Arci, comunità di san Benedetto, rete a sinistra e rete Tilt
Regionali Con il deputato civatiano Sel, Prc, Lista Doria, Arci, comunità di san Benedetto, rete a sinistra e rete Tilt
È visibilmente emozionato Luca Pastorino, deputato civatiano e sindaco di Bogliasco quando arriva al mercato del Carmine per ufficializzare il suo addio al Pd e la sua candidatura contro la renziana Raffaella Paita alle prossime elezioni regionali liguri.
Ad attenderlo ci sono tanti amici, tra cui cinque su nove presidenti dei municipi in cui è diviso il Comune di Genova. Ci sono i rappresentati di Rete a sinistra, Sel, Rifondazione, Arci, la Comunità di San Benedetto, la Lista Doria (con cui è stato eletto l’attuale sindaco «arancione») e la rete Tilt per l’istituzione del reddito minimo garantito.
Cofferati avrebbe voluto fare una diretta via Skype ma era in viaggio verso Bruxelles, così come la civatiana ed ex assessore regionale Renata Briano. Civati invece è rimasto a Roma, ma a Genova arriverà presto per una manifestazione sulla Costituzione, «quella che non abbiamo votato» ricorda Pastorino che racconta così il giorno dell’addio: «Ho telefonato sia al mio ex segretario provinciale, Alessandro Terrile sia al capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza. Questa decisione era doverosa per rispetto dei colleghi e di chi rimane. Non è più tempo di rimandare, vogliamo mettere in campo un progetto alternativo e credibile al governo regionale degli ultimi cinque anni».
La decisione di rompere con il Pd arriva oggi ma era già percepibile immediatamente dopo le primarie dove «sono stati calpestati principi banali ed etici. Il partito nazionale ha fatto finta di non accorgersene e gli appelli all’ultimo minuto arrivano troppo tardi», dice, riferendosi al vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini che domenica gli ha chiesto di ripensarci.
«Voglio rottamare la politica malsana – spiega Pastorino dal palco – i partiti devono capire le esigenze reali dei territori». «Facciamo una coalizione sociale nel senso più ampio del termine» dice ammiccando al progetto di Maurizio Landini.
Resta da sciogliere il nodo di Giorgio Pagano (candidato per Verdi e Altra Liguria) che in una lettera aperta gli aveva proposto di fare entrambi un passo indietro e trovare un candidato su cui convergere. «Quello che dovevo dire l’ho detto – risponde il deputatoex Pd – ci sono tante cose in comune e credo che il nostro progetto sia molto ampio e il suo lavoro possa farne parte».
Un appello all’unità arriva anche dal coordinatore nazionale di Sel Nicola Fratoianni: «Non si assuma la responsabilità di una rottura – dice – anche perché questa conferenza stampa mostra come qui ci sia una sinistra plurale fatta di partiti, associazioni, movimenti e persone che credono in questo percorso». Sulla stessa scia il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero anche lui a Genova per Pastorino: «Penso che sia obbligatorio arrivare a un’unità a sinistra, non capirei le ragioni di una divisione dal punto di vista dei contenuti. Pagano può fare il consigliere regionale come uomo di punta di questa coalizione». Per Ferrero il laboratorio genovese «è il primo passo per un esperimento alternativo a livello nazionale» mentre Fratoianni invita a salire un gradino alla volta: «I laboratori nazionali vivono se hanno le gambe che camminano nei territori. Lavoriamo perché qui si vinca e si dimostri che è possibile governare in un altro modo. Solo dopo potremo diventare laboratorio nazionale».
In ogni caso, dopo una lunga apnea la sinistra antipaitiana sembra aver trovato la sua strada e non senza un certo entusiasmo: «Non è che un debutto – commenta Megu Chionetti della Comunità di San Benedetto – la scelta di Luca è dirompente perché esce dal Pd su nodi forti come la Costituzione e il Job Act e dopo primarie più che vergognose. Apre uno scenario nazionale a cui risponde almeno in Liguria una sinistra finalmente unita».
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