Politica

Pasticcio legge elettorale

Sono molti altri i problemi del disegno di legge costituzionale firmato dal governo che ancora non sono stati risolti malgrado i due passaggi parlamentari, o che sono stati risolti male […]

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 19 agosto 2015

Sono molti altri i problemi del disegno di legge costituzionale firmato dal governo che ancora non sono stati risolti malgrado i due passaggi parlamentari, o che sono stati risolti male e saranno affrontati di nuovo dal senato. Tra questi la questione della legge elettorale, che secondo quanto deciso dalla camera potrà d’ora in avanti essere sottoposta – unico tipo di legge – al giudizio preventivo della Corte costituzionale. Prima cioè della ratifica del presidente della Repubblica, e dopo l’approvazione definitiva del parlamento, la legge resterebbe «sterilizzata» in attesa che «un terzo dei componenti del senato o un quarto della camera», recita l’articolo 13 del ddl, si rivolga eventualmente alla Consulta. Lo soluzione vuole evitare il ripetersi del caso Porcellum, con una legge elettorale dichiarata illegittima dopo che era stata utilizzata per eleggere tre parlamenti (compreso l’attuale). Ma secondo il presidente della Consulta in carica e alcuni dei suoi predecessori, affidare a una minoranza parlamentare il potere di chiamare in causa la Consulta rischia di politicizzare i giudici costituzionali. La soluzione potrebbe essere quella di rendere automatico il ricorso. Problematica è anche la strada imboccata sui referendum e le eleggi di iniziativa popolare, che vengono resi più difficili da proporre mentre la loro efficacia viene rimandata a una futura legge costituzionale. Pericolosa la situazione sulla dichiarazione dello stato di guerra, che finisce per essere affidata al solo partito vincitore delle elezioni (oggi le camere devono decidere in seduta comune).

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