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Passa la linea Gravina: playoff e playout per A e B

Passa la linea Gravina: playoff e playout per A e BUn momento del match Lazio Juventus 3-1

Calcio Sì alle linee guida in caso di stop al campionato con 18 voti a favore e appena 3 contrari. Stop alla Serie A femminile

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 9 giugno 2020

Palla la linea Gravina, perde la Lega di Lotito e Marotta: ecco i playoff e i playout per la Serie A e B, nessun blocco alle retrocessioni e sospensione del campionato femminile. L’algoritmo intelligente per cristallizzare la classifica (in caso di stop) invece finisce in tribuna, diventando il piano C per la conclusione del campionato di Serie A. Lo spinoso Consiglio federale della federcalcio italiana ha finalmente fatto luce sul pacchetto di voci, polemiche, litigi degli ultimi giorni per la formula alternativa da adottare nel caso in cui il campionato dovesse fermarsi per l’impennata dei contagi da Covid-19. Secondo le linee guida approvate, per la prima volta in Serie A vanno in campo i playoff e i playout, la versione light del calcio sostenuta dal numero uno della Figc, Gabriele Gravina e che l’Uefa sostiene da tempo. Non ci sono ancora certezze sul numero di partecipanti ai playoff, sarà definito prima del via al campionato.

MA NON BISOGNA attendere altri incontri per intendere che il presidente della Figc ha vinto la sua partita, mettendo in minoranza il presidente della Lazio Claudio Lotito e il direttore generale dell’Inter Beppe Marotta, che hanno votato contro, con il numero uno della Lega di A, Paolo Del Pino. Diciotto voti a favore, quasi un plebiscito, vince il merito sportivo e in generale un format che potrebbe dare brio a un finale di stagione anomalo, a porte chiuse, con il rischio chiusura a un palmo e l’alto rischio di infortuni per gli atleti dopo la lunga pausa forzata. L’algoritmo matematico è la terza opzione, in caso di fine anticipata della A dopo il 10 luglio, applicato per definire la zona Champions League, la salvezza ma non per lo scudetto. Dunque, con l’inasprimento del codice di giustizia sportiva per violazione del protocollo anti Covid-19 (dalle ammende alle penalizzazioni, fino all’esclusione dal torneo), non resta che attendere il ritorno della palla che rotola sull’erba, venerdì con Juventus-Milan, la prima semifinale di ritorno di Coppa Italia (1-1 all’andata), mentre il giorno successivo ci sarà Napoli-Inter, con i campani vittoriosi all’andata a San Siro (0-1). E poi, il via (con i quattro recuperi della 27esima giornata) alla Serie A, il 20 giugno (chiusura il 2 agosto), qualche ora dopo la ripartenza della Premier League e qualche giorno dopo lo start anche della Liga spagnola.

ANCHE se un nodo esiste e potrebbe essere assai complicato scioglierlo, ovvero la quarantena: in caso di positivo è prevista la sospensione dell’attività per tutta la squadra per due settimane, con il rischio di chiudere anzitempo il campionato nel format originale. Ma in questo caso la crociata della Figc e dei presidenti di A procede sullo stesso sentiero, provando a convincere il comitato scientifico e soprattutto il ministro della Salute, Roberto Speranza (e anche il titolare del dicastero allo Sport, Vincenzo Spadafora), ad accorciare i tempi dello stop forzato (da 14 a sette giorni). Ma la priorità sarebbe isolare l’atleta (quarantena singola), lasciando al resto della squadra la possibilità di continuare ad allenarsi, con tamponi programmati due-tre volte alla settimana.

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