Politica

Partì con Prezzolini sottobraccio, finì in un G7 che pare un cinepanettone

Partì con Prezzolini sottobraccio, finì in un G7 che pare un cinepanettoneMaria Rosaria Boccia

Sangiuliano Carriera, gaffe e involontaria comicità del ministro che doveva condurre la «battaglia delle idee» per l'egemonia della destra

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 4 settembre 2024

Le gaffe e gli infortuni linguistici sono da mettere in conto, sono danni collaterali della vita politica. Ma non c’è dubbio che nel caso di Gennaro Sangiuliano costituiscano un indubbio ingrediente esplosivo.

Il ministro ha una carriera da professionista della trasversalità a destra: ha surfato su diverse testate d’area sospinto dalle onde dei differenti partiti di volta in volta in lizza. Forse per questa sua attitudine, diciamo così, alla versatilità, nelle intenzioni della premier Giorgia Meloni, avrebbe dovuto rappresentare l’epoca della rivincita della cultura di destra si è da subito calato nel ruolo assumendo un’aria professorale, seriosa, didascalica. Con una squadra che è tutta un programma. Uno dei sottosegretari era Vittorio Sgarbi, costretto alle dimissioni perché non si capiva dove finiva il suo ruolo pubblico e dove cominciava la sua attività privata di consulente e conferenziere. L’altra è Lucia Borgonzoni, che qualche tempo fa ha candidamente ammesso di non leggere un libro «da tre anni».

Al contrario, Sangiuliano ci tiene a mostrarsi colto. Agita volumi, distilla citazioni, almanacca riferimenti storici e precedenti illustri. L’effetto comico, si sa, cresce in maniera esponenziale di fronte alle contraddizioni. In questo caso il mix irresistibile della maschera Sangiuliano è costituito dal fatto che produce strafalcioni in serie (non stiamo più a ripeterle: Times Square a Londra, Colombo seguace delle teorie di Galileo, la fiction su Oriana Fallaci) con l’aria solenne e leziosa di chi sta svelando al prossimo una perla di saggezza. Dopo le risate, però, sono arrivate le contestazioni. Il ministro questa estate ha raccolto fischi anche al Taormina Book Festival, non esattamente un ritrovo dell’antifascismo militante.

La ragione l’ha spiegata Gianluca Imbriani, professore di fisica all’Università Federico II di Napoli, in occasione della lectio magistralis che Sangiuliano ha tenuto nel maggio dell’anno scorso nell’ateneo partenopeo: «Un ministro partecipa a un dibattito o si mette in ascolto. Non dà lezioni». Ecco il turning point, che ha trasformato la tracotanza di Sangiuliano in vis comica: ha usato la sua posizione nel governo Meloni come un piedistallo sul quale innalzarsi e impartire i suoi ammaestramenti. Eppure il ministro appare sempre molto convinto delle sue affermazioni, concetti che spesso pesca dal bignamino della destra postfascista, snocciolando un rosario che recupera Benedetto Croce, prova ad appropriarsi del povero Antonio Gramsci, evoca a ogni piè sospinto Giuseppe Prezzolini, introduce Alain De Benoist. Sono le solite idee, un po’ appiccicaticce, che sul fronte reazionario pasturano da decenni allo scopo di bilanciare la (presunta) egemonia della cultura di sinistra.

Il ventennio berlusconiano ha reso evidente che la cultura egemone nel paese è quella degli show televisivi, della battuta pecoreccia, del gossip e del giornalismo nazionalpopolare, del buco della serratura dei reality che si riproduce in forma virale nelle microstorie egotiche dei social: un modello di intrattenimento che scava dentro l’anima piccoloborghese del paese, crea forme di vita e riproduce codici narrativi tutt’altro che di sinistra. Ecco perché proprio la telenovela Sangiuliano-Boccia, un G7 della cultura che assume sfumature che rimandano all’ormai antico genere del cinepanettone e che si dipana in chiave transmediale dalle veline ministeriali di lui alle smentite via Instagram di lei, rappresenta il format ideale dell’Italia meloniana.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento