Economia

Parole, parole sulla disoccupazione giovanile

Parole, parole sulla disoccupazione giovanileSmog a Pechino

Vertice europeo a Parigi 24 capi di stato e di governo discutono dei giovani senza lavoro, ormai il 23,5%, con punte oltre il 50% nei paesi più in crisi. Ma i soldi promessi a Berlino a luglio non si sono ancora visti. la responsabilità resta nazionale

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 13 novembre 2013

 

Ci sono più di 7 milioni di giovani di meno di 25 anni senza lavoro nella Ue, il 23,5%, con punte che superano il 50% in alcuni paesi (Spagna, Grecia, Croazia), intorno al 40% in Italia. All’inizio della scorsa estate, con un vertice a Berlino il 3 luglio su iniziativa franco-tedesca, erano stati promessi 6 miliardi di euro per mettere in opera la “garanzia giovani”, cioè un programma per non lasciare un giovane più di 4 mesi senza proposte, tra posto di lavoro, formazione o apprendistato. Ma questi soldi per il momento non si sono visti. Eppure, ieri, 24 capi di stato e di governo (sui 28 della Ue, tra i disertori c’è il britannico David Cameron) si sono riuniti all’Eliseo, per “fare un bilancio” del progetto fantasma. François Hollande, che è in grande difficoltà, ormai contestato giornalmente in piazza da berretti rossi (movimento anti-tasse in Bretagna), verdi (utenti dei trasporti pubblici) o gialli (assicuratori e artigiani anti aumento dell’Iva), oltreché dall’estrema destra, vuole credere che ci sarà un vero impegno europeo per far fronte al flagello della disoccupazione giovanile, anche per contrastare gli “estremismi” in atto, ha affermato il presidente francese alla conclusione della riunione. La Ue diventa un esperto giocoliere, tra i 6 miliardi su due anni per la “garanzia giovani”, altri 6-7 miliardi del Fondo sociale europeo e 6 ulteriori miliardi della Bei per l’iniziativa “innovazione e competenza”: cioè, 40-45 miliardi in tre anni, mentre secondo Eurofound (Fondazione europea per le condizioni di vita e di lavoro) l’Ue perde ogni anno intorno ai 150 miliardi di euro, a causa della disoccupazione giovanile. La cifra di 40-45 miliardi per 28 paesi va paragonata ai mille miliardi che la Ue ha stanziato per salvare le banche dalla crisi.

Anche su questo fronte, Angela Merkel, che ha partecipato al vertice, dà lezioni: la Germania (con l’Austria) è il paese europeo dove la disoccupazione giovanile è più bassa (7,7%), mentre in Francia supera ormai il 26%. La Germania chiede “riforme” ai partner, tutte nella direzione dei tagli alla spesa come sola via d’uscita dalla crisi e come soluzione per ritrovare la crescita e, quindi, l’occupazione, giovanile e nono solo.

I soldi per i giovani non si sono ancora visti, ma lo sblocco del bilancio della Ue per il 2014, avvenuto nella notte tra lunedi’ e martedi’ dopo 16 ore di negoziati, potrebbe favorirne lo stanziamento. Sempre che consiglio dei ministri ed europarlamento lo approvino, nel 2014 la Ue avrà un bilancio di 135,5 miliardi di euro, in calo del 9,4% rispetto a quello di quest’anno (150,9). L’europarlamento avrebbe voluto un miliardo e mezzo in più, gli stati hanno finalmente accettato di aumentare di 500 milioni una prima stesura minimalista. Gran Bretagna, Svezia, Olanda e Danimarca restano contrari a qualsiasi aumento del bilancio comune. Una decisione definitiva verrà presa il 19 e il 20 novembre, secondo la presidenza a rotazione del Consiglio europeo che è in mano alla Lituania.

 

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