Parole e musica a ritroso nel tempo
Note sparse Il progetto di Bonomo tra omaggi alla canzone d'autore e accostamenti appartenenti ad altri generi musicali nell'album "Tableaux Vivents"
Note sparse Il progetto di Bonomo tra omaggi alla canzone d'autore e accostamenti appartenenti ad altri generi musicali nell'album "Tableaux Vivents"
Mentre la canzone italiana assume fisionomie sempre più flessibili sia nella forme musicali sia nei suoi contenuti, soprattutto nel rapporto parole e cantato, Bonomo, cantautore al suo secondo album, Tableaux Vivents, si toglie lo sfizio di compiere un singolare e sorprendente viaggio musicale a ritroso nel tempo. Lo fa però alla sua maniera, innestando in canzoni entrate nell’italian songbook elementi sonori, appartenenti ad altri universi musicali. Talvolta affini alla canzone italiana, il più delle volte lontani. Citare David Sylvian e i Japan all’interno di un brano come Chi tene o’mare di Pino Daniele è esercizio d’alta scuola. Come isolare le melodie originali di canzoni di Battisti, De Andrè e Bindi (Umanamente, uomo il sogno; La bomba in testa; Il nostro concerto), re-immaginate secondo lo stile di una new wave elettronica post-moderna. Si ascoltano le discese del Bowie berlinese, ma ci sono anche i Beatles e cascate di note barocche. Non mancano puntate su Ivan Graziani, con Prudenza mai e un inedito accostamento tra il Tenco di Un giorno dopo l’altro. Ma è con Ritornerai di Bruno Lauzi che si tocca l’apice di un disco tra i più originali di questo primo scorcio di anno.
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