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Parlamentari per la pace: la ministra Pinotti riferisca in Aula

Parlamentari per la pace: la ministra Pinotti riferisca in AulaLa ministra della Difesa Pinotti

Reazioni politiche Zanin (Pd): autogol aumentare la segretezza se già c’era. Si faccia luce, oltretutto Trump vuole disimpegnarsi dalla Nato

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 21 luglio 2017

La segretezza attorno alla presenza sul territorio italiano di testate nucleari statunitensi è una questione storica, ma l’aumento di questo attributo – il livello di mistero – mette sull’avviso l’intergruppo dei «parlamentari per la pace» che ancora sulle questioni del riarmo atomico non intende cedere altri pezzi di sovranità nazionale.

«Ci riuniremo come intergruppo all’inizio della settimana prossima e chiederemo alla ministra Pinotti di riferire urgentemente in aula – dice Michele Piras, deputato di Mdp della Commissione Esteri, appena tornato da una missione d’ispezione in Libano – il governo deve dare conto di questo innalzamento del livello di segretezza e deve circostanziarne le ragioni rispetto a quanto apprendiamo solo attraverso notizie di stampa».

Come dire che il perché di questo innalzamento della barriera del silenzio, almeno, dovrebbe essere chiarito in via ufficiale. È quanto sostiene Giorgio Zanin, Pd della Commissione Difesa della Camera: «Si tratta della classica occasione che scatena una reazione uguale e contraria. Visto il livello di segretezza de facto, aumentare una qualità già presente pone una questione politica, in sostanza è un autogol che si riflette anche sul pregresso».

Secondo Zanin si pongono al Parlamento tre questioni di fondo: «La prima questione è cosa ha causato questo aumento della segretezza nelle basi americane, la seconda è di natura geopolitica e cioè in che termini questa decisione è coerente con gli accordi in atto in un quadro in cui il nuovo presidente Donald Trump ha più volte annunciato un percorso di disimpegno americano sul teatro europeo e Nato per cui si chiede anche un maggiore investimento europeo, al quale dovrebbe corrispondere una maggiore autonomia e capacità di intervento. La terza domanda – conclude Zanin – è sull’armamento atomico in sé e per sé, uno dei grandi temi della politica internazionale non solo per la sua proliferazione ma anche per la sua riduzione, un tema su cui il Parlamento in quanto rappresentante del popolo italiano non può tacere o far finta di niente».

Giulio Marcon, capogruppo di Sinistra Italiana a Montecitorio, ricorda che all’inizio della legislatura ha partecipato a una visita nella base di Aviano e ha chiesto ai militari americani chiarimenti sulle notizie, che non hanno mai trovato una conferma ufficiale, sulla presenza di bombe nucleari. «Anche quella volta non ho avuto risposte e che il governo mantenga il segreto su un tema così rilevante è tanto più grave in rapporto alle recenti posizioni prese dall’Italia di non partecipare ai negoziati in corso sul disarmo nucleare». Marcon segnala come, di fronte a una interrogazione parlamentare di pochi giorni fa su questo tema, il governo non ha avuto altra risposta da dare che riferirsi alle circostanze generali delle alleanze e degli equilibri internazionali. «Come dire – specifica – che in ossequio alla partecipazione all’Alleanza atlantica non possiamo che essere un paese sotto tutela, visto che gli unici ordigni nucleari presenti sul nostro territorio sono americani».

Non si tratta solo di questioni geopolitiche,di equilibri di carattere internazionale. Le vecchie ogive B61 che devono essere sostituite con le più precise B61-12 con rilascio a paracadute – come prescrive il mega programma del Pentagono, probabile motivo della richiesta di maggiore segretezza – sono funzionali a essere trasportate dai caccia F35, proprio quelli che l’Italia ha confermato di voler comprare nel numero di 90 esemplari . Con soldi che vengono così a mancare per la sanità, il welfare, la scuola.

Il Parlamento viene così spossessato del suo potere decisionale non una ma due volte. «Prima della pausa estiva – annuncia Marcon – cercheremo di far approvare una risoluzione che impegni il governo a non installare le piccole atomiche B61-12 sugli F35 già comprati ».

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