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Parigi gela Ouaga: «Tre killer ancora a piede libero»

Parigi gela Ouaga: «Tre killer ancora a piede libero»La fotografa franco-marocchina Leïla Alaoui, 30ma vittima dell'attacco terroristico di Ouagadougou

Burkina Faso Il premier francese Valls smentisce le autorità locali: «I terroristi erano sei». Nuove ricostruzioni dell'attacco di venerdì scorso

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 20 gennaio 2016

Sarebbero ancora a piede libero tre dei presunti responsabili dell’attacco jihadista a Ouagadougou. È quanto ha sostenuto ieri il primo ministro francese Manuel Valls in una sessione parlamentare durante la quale i deputati hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime del raid: «Dei sei attentatori tre sono stati uccisi e tre sono ricercati», ha detto Valls. Dichiarazioni che lasciano intravedere una discrepanza con l’inchiesta burkinabé che privilegerebbe invece la pista dei tre terroristi.

Tesi quest’ultima accreditata anche dal comunicato con cui Al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqim) ha pubblicato le foto dei tre membri del commando e i loro nomi di battaglia: Al-Battar Al-Ansari, Abu Muhammad al-Buqali e Ahmad al-Fulani. Tutti di età massima sui 25 anni, sarebbero per Aqim dei d’Al-Ansari, vale a dire, nella terminologia jihadista, «del posto». Quasi un riferimento implicito all’esistenza di una cellula qaedista locale. Secondo il ministro dell’Interno burkinabé Simon Compaoré, presso il bar Taxi-Brousse su avenue Kwame N’Krumah sarebbero stati ritrovati i corpi di tre membri del commando non ancora identificati. I sei jihadisti secondo Valls avrebbero fatto irruzione e aperto il fuoco al bar-ristorante Il Cappuccino prima di asserragliarsi nel vicino hotel Splendid per prendere in ostaggio circa 150 persone.

Il bilancio ufficiale delle vittime sarebbe di 30 feriti e 30 morti, dopo l’annuncio del decesso della fotografa franco-marocchina Leïla Alaoui (nella foto) rimasta gravemente ferita durante l’assalto al bar di proprietà italiana. La donna, 33 anni, nata a Parigi e cresciuta a Marrakesh, si trovava a Ouaga per una serie fotografica sui diritti delle donne per conto di Amnesty International. I suoi lavori su Les Marocains erano stati esposti recentemente alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi nell’ambito della Biennale del fotografo arabo. Sue opere sono state esposte in passato anche nelle gallerie di New York, Argentina, Olanda, Spagna e Svizzera.

Secondo nuovi dettagli emersi durante questa prima fase dell’inchiesta, l’attacco agli occidentali di Ouagadougou sarebbe stato pianificato per tempo. Venerdì 15, in tre si sarebbero presentati alla reception dell’hotel Splendid con falsi documenti d’identità a cui corrispondeva una prenotazione di una camera fatta a loro nome tempo prima da un intermediario, un cittadino burkinabé ora nelle mani degli investigatori. Lasciato l’hotel per recarsi in moschea, sarebbero tornati verso sera armati di kalashnikov e granate. I tre inoltre pare abbiano avuto il tempo di cambiarsi i vestiti.

Se infatti sul video di sorveglianza dello Splendid appaiono in djellabas e turbante, i loro corpi saranno invece ritrovati in jeans, t-shirt e giacche a più tasche usate per le munizioni.

Un accorgimento per depistare le indagini e far presumere la presenza di più di tre attentatori o la dimostrazione dell’esistenza effettiva di altri tre miliziani?

Secondo altre indiscrezioni le immagini di sorveglianza dell’hotel mostrerebbero 5 (ora sospettati di complicità) degli evacuati dello Splendid intrattenersi con i tre attentatori.

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