Visioni

«Paradiso», la distanza dal cielo e il rituale collettivo di una città

«Paradiso», la distanza dal cielo e il rituale collettivo di una cittàUna foto di scena di «Paradiso» di Teatro delle Albe - Ravenna, 22/06/2022 – Silvia Lelli

A teatro Martinelli e Montanari hanno presentato il terzo capitolo della «chiamata pubblica» per la Commedia. Dalla tomba di Dante alle strade di Ravenna, con lo sguardo verso l’alto

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 9 luglio 2022
Che cos’è il Paradiso? Ci sono contadini? Zappano? Portano scarpe nuove in Paradiso? Chiede la bambina vestita di bianco. Dante è sempre pieno di domande, spiega Marco Martinelli. Un po’ corifeo, un po’ narratore di questo Paradiso, terzo tratto della pluriennale «chiamata pubblica» per la Divina commedia di Dante Alighieri, in origine previsto per l’anno del centenario dantesco, il 2021, poi è successo quello che si sa e si è dovuto rinviare. Ma ora siamo qui, di nuovo. All’ora del tramonto, davanti al tempietto dove sta la tomba di Dante. Il rituale non è cambiato. Insieme ai due artefici, Martinelli...
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