«Papa Francesco, salvi villa Paolina dall’appetito dei costruttori»
L'appello al pontefice Il villino liberty era delle suore della Carità cristiana: verrà sostituito da un enorme edificio in cemento. L’enciclica «Laudato si’» parla di radicamento nella città e del «sentirsi a casa»
L'appello al pontefice Il villino liberty era delle suore della Carità cristiana: verrà sostituito da un enorme edificio in cemento. L’enciclica «Laudato si’» parla di radicamento nella città e del «sentirsi a casa»
Santità,
il nostro appello non riguarda una questione tanto importante quanto altre emergenze che quotidianamente si verificano in tutto il mondo, ma lo è sicuramente per la città di Roma che ultimamente si trova sottoposta a una pressione edificatoria che rischia di trasformare la fisionomia storica e architettonica della città che è sede del cuore della cristianità.
Considerando la qualità delle ricostruzioni previste e il comprensibile intento di massimizzare gli introiti, tali interventi costituiscono un forte decadimento del tessuto urbano della città storica di Roma.
Dagli ultimi avvenimenti abbiamo notato che gli interventi di demolizione e ricostruzione, proposti da alcuni costruttori romani, riguardano alcuni edifici storici ceduti da enti ecclesiastici. Le citiamo come esempio tra i tanti: la demolizione già avvenuta di uno storico edificio ecclesiastico a via Ticino, nel quartiere Coppedè, per costruire un moderno condominio completamente decontestualizzato.
E ancora, la prevista demolizione della villa Paolina di Mallinckrodt, ex istituto scolastico gestito dalle suore della Carità cristiana dal 1922 al 1997 e casa generalizia fino al 2017, da sempre fondamentale punto di riferimento per la comunità locale del quartiere Nomentano, per costruire un altro enorme condominio moderno, completamente avulso dal contesto locale e in grado di alterare irreversibilmente l’aspetto urbano circostante (Le inviamo al proposito una ricostruzione fotografica dell’intervento previsto dopo la demolizione della Villa).
Vediamo in questo fenomeno un coinvolgimento della Cei che pensiamo non sia consapevole del grave danno che si sta procurando seguendo esclusivamente interessi di mercato e non considerando i più importanti valori culturali, storici ed etnoantropologici.
Riteniamo infatti che gli storici edifici, già sedi di enti ecclesiastici al servizio della comunità, debbano mantenere la loro struttura architettonica e una destinazione consona al significato e al valore rivestito da quegli edifici, nel corso degli anni, per il contesto cittadino.
La preghiamo di intercedere per salvaguardare questi patrimoni culturali dando pubblico risalto al mantenimento di questi valori, ricordando quanto da lei già espresso con l’enciclica Laudato si’ del 24 maggio 2015: «È necessario curare gli spazi pubblici, i quadri prospettici e i punti di riferimento urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro “sentirci a casa” all’interno della città che ci contiene e ci unisce…».
Confidiamo nel suo intervento, sperando che possa essere più efficace delle nostre numerose proteste presso gli Enti amministrativi locali italiani che finora non hanno ancora preso i necessari provvedimenti di tutela.
***Comitato «Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento