Se si vuole capire cosa è successo nelle società occidentali a metà degli anni ’80, «Le mosche del capitale» di Paolo Volponi è un libro imprescindibile. Descrive dal di dentro quel capitalismo italiano votato ai profitti e alla finanza che abbandonava la sua missione storica, di cui lo scrittore marchigiano aveva informazioni di prima mano avendo lavorato prima all’Olivetti, poi alla Fondazione Agnelli, dalla quale fu indotto alle dimissioni nel 1975 dopo aver fatto dichiarazione di voto al Pci. “Il racconto è finito. La narrazione, se vuole, è il bancone del supermercato. Lei non potrà raccontare mai niente di me!”...