Il cielo in una stanza. Sono le parole della canzone di Gino Paoli le prime che si ascoltano all’apertura del sipario su un palco cosparso di foglie morte. In scena, nel piccolo teatro di Buti, due attori, Giovanna Daddi e Dario Marconcini, siedono di spalle l’una accanto all’altro, davanti all’immagine di una stanza che non ha soffitto viola e alberi infiniti ma il sentimento di un più intimo vissuto. Un interno domestico immerso in una luce crepuscolare, ingombro di cose familiari. Non è difficile immaginare sulle pareti attorno a loro gli oggetti raccolti nel corso di una vita, i loro...