Pace in Colombia, arriva all’Avana il mediatore di Obama
Cuba Gli Usa e le trattative tra guerriglie e governo Santos
Cuba Gli Usa e le trattative tra guerriglie e governo Santos
Un nuovo mediatore Usa arriva a Cuba per partecipare al processo di pace in Colombia. Per farsi rappresentare ai tavoli della trattativa che si svolge all’Avana da due anni, il presidente Barack Obama ha nominato Bernard Aronson. Il mediatore ha partecipato al processi di pace in Salvador e in Nicaragua. Il segretario di Stato, John Kerry, ha annunciato che con l’incarico attribuito a un diplomatico di lungo corso come Aronson, profondo conoscitore dell’America latina, gli Stati uniti aumentano il loro impegno nel processo di pace tra governo colombiano e guerriglie di sinistra (quella marxista delle Forze armate rivoluzionarie – Farc – e quella guevarista dell’Esercito di liberazione nazionale – Eln -). Un percorso iniziato nel novembre del 2012 sotto l’egida di Norvegia, Venezuela e Cuba e giunto quest’anno a un punto determinante e forse conclusivo per portare a soluzione politica il cinquantennale conflitto armato in Colombia.
Un risultato non facile, che il presidente colombiano Manuel Santos si è impegnato a conseguire, ottenendo per questo la rielezione e il voto della sinistra colombiana, nonostante i suoi programmi neoliberisti e la piena adesione alle politiche militari Usa. Guerriglie e movimenti sociali intendono imprimere agli accordi un segno di vero cambiamento che ponga le premesse per una svolta strutturale nella democrazia malata della Colombia. Costante è, per questo, la richiesta di un cessate il fuoco bilaterale, che Santos ha sempre rifiutato, nonostante quello unilaterale dichiarato dalle guerriglie. Ai tavoli hanno partecipato rappresentanti delle vittime del conflitto e della società civile. Le Farc hanno ripetutamente chiesto la presenza degli Usa, sempiterni finanziatori della soluzione militare in Colombia. Aronson ha dichiarato che le due guerriglie «devono rinunciare per sempre alla violenza».
Tuttavia, con un comunicato emesso all’Avana, la guerriglia ha salutato con favore la decisione del governo Usa di nominare un inviato speciale: «Ringraziamo la fiducia riposta dal governo del presidente Obama e dal suo segretario Kerry nella possibilità che, nonostante gli ostacoli, si arrivi a una pace negoziata in Colombia», hanno scritto le Farc, aggiungendo che la partecipazione Usa è «una necessità, considerando la presenza e l’incidenza permanente che gli Stati uniti hanno nella vita politica, economica e sociale della Colombia».
Kerry non ha però precisato che funzione specifica abbia il mediatore Aronson, limitandosi a dichiarare: «Il presidente Obama è arrivato alla conclusione che, nonostante il persistere di ostacoli, vale la pena perseguire e aiutare la pace in Colombia. Durante i due anni in cui Santos ha avviato questi coraggiosi negoziati, il nostro appoggio è stato inalterabile, ma ora è necessario un nuovo impulso». Anche in vista delle prossime elezioni.
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