Alias

Pacco, doppio pacco e contropaccotto

Il colonnino infame È tassativamente definitivo: le famigerate pompe di benzina di Corso Francia non erogavano mafia super, tuttalpiù una mafietta ecologica senza piombo. Meglio così. Ma se nella Capitale non esiste nemmeno […]

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 26 ottobre 2019

È tassativamente definitivo: le famigerate pompe di benzina di Corso Francia non erogavano mafia super, tuttalpiù una mafietta ecologica senza piombo. Meglio così. Ma se nella Capitale non esiste nemmeno nella sua versione light, dove diamine s’annida sta benedetta Piovra? e quanti materassi le servono per infilarci sotto i 150 miliardi circa di attivo all’anno? Decisamente troppi… da cui l’ardita tesi che i soldi di usura, racket, appalti e narcotraffico finiscano dritti dritti nell’economia legale, che coi tempi che corrono sputaci sopra. Certo, il materasso che ci stai dormendo sopra è difficile che te lo sequestrano, ma aziende, supermarket, ristoranti, discoteche, stabili di pregio, auto di lusso… magari spunta fuori un giudice matto e te ne sequestra un paio. E qui comincia la partita a scacchi, dove il giudice tiene la Torre (nel senso della legge 109/96) e il boss tiene Sicurezza (nel senso del decreto 113/18 meglio noto come DL Salvini). Il giudice muove la Torre e sequestra beni di mafia per un riuso sociale, il boss muove Sicurezza e i beni sono rivenduti al miglior acquirente, sta a dire a parenti e prestanome di se medesimo… e chi altri oserebbe farlo? In quanto ai BLBLABLA’ dei don Ciotti e dei Cafiero de Raho fissati che ogni bene confiscato è simbolo della spoliazione di mafiosi e camorristi… chi se ne frega, parola d’ordine fare cassa! Un, due (tre?) cambiano i Giuseppi, ma il cetriolo sempre là ci finisce. Se poi al boss di turno di giocare agli scacchi non va, per bloccare il sequestro della sua villa può ricorrere al pacco, doppio pacco e contro-paccotto che non è quello di Nanni Loy ma funziona così: quando compra un bene, il boss accende un mutuo dando in garanzia altra proprietà a sua volta frutto di altra attività illecita… e così via… una sorta di catena di Sant’Antonio criminale. Questo è il pacco che prelude al doppio pacco: spingi chessò, il Ferrari a 200 all’ora sulla tangenziale, butti l’ancora dello yacht di lusso in un parco marino protetto… multe coi fiocchi, imposte evase: tutto fa brodo, basta non pagare mai ed Equitalia ti accende una bella ipoteca. Oggi come oggi dei beni sequestrati alle mafie quasi la metà non si può toccare perché gravato da ipoteche e pignoramenti. E il contropaccotto? avvocati, commercialisti, fiscalisti, prestanome: una zona grigia che più grigia non si può. Sequestrate, sequestrateci pure la robba costata così tante lacrime e sangue (degli altri): a difenderla ci pensiamo noi col Decreto Sicurezza.

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