Osservatorio Europa: le news in breve
Gb: carceri sovraffollate, rilasciati altri mille
È iniziato ieri il rilascio anticipato di altri 1.100 detenuti in base alle norme straordinarie introdotte dal governo laburista di Keir Starmer per alleggerire il sovraffollamento delle carceri di Inghilterra e Galles: norme che escludono condannati per alcuni crimini più gravi, dall’omicidio, al terrorismo, alle violenze sulle donne. I primi 1.700 erano stati rilasciati a settembre nell’ambito del primo ciclo di misure che mirano a liberare complessivamente 5.500 posti carcerari. L’iniziativa, al centro di una rovente polemica politica fra il Labour e l’opposizione Tory, è stata difesa come un caso di necessità dalla ministra della Giustizia, Shabana Mahmood: «Il nostro sistema penitenziario è vicino al collasso e se questo si verificasse sarebbe un colpo all’ordine pubblico del Paese».
Europarlamento:«Montero, si tolga la kefiah»
L’eurodeputata spagnola di Podemos, Irene Montero, su richiesta della vicepresidente dell’Eurocamera Christel Schaldemose, dei socialisti danesi, è stata costretta a togliersi la kefiah prima di partecipare a un dibattito al Parlamento europeo sul cessate il fuoco in Libano. «Dicono che le regole ci impongono di togliere la kefiah. Le regole vietano anche i genocidi e qui l’Europa ne sostiene uno», ha affermato la ex ministra dell’Uguaglianza spagnola per poi chiedere all’Ue di adottare «un embargo totale sulle armi a Israele» e di «rompere le relazioni» con lo Stato ebraico.
Almodovar e 300 artisti a Sánchez: no armi a Israele
Mentre il ministro per i Diritti sociali, il consumo e l’Agenda 2030 spagnolo, Pablo Bustinduy, ha scritto una lettera a nome di tutti gli altri ministri del suo partito Sumar, indirizzata alla ministra della Difesa Margarita Robles, per chiederle di annullare i contratti di acquisto in corso con aziende legate all’industria bellica israeliana, oltre 300 artisti e intellettuali spagnoli, fra i quali i registi Pedro Almodovar, Isabel Coixet e Iciar Bollain, in una missiva inviata al premier Pedro Sánchez sollecitano «misure urgenti» per imporre «un embargo integrale delle armi a Israele». «Se la Spagna continuerà ad avere relazioni militari» con Israele «continuerà a essere complice di questo massacro», scrivono nella lettera anticipata dal quotidiano online elDiario.es. I firmatari ribadiscono che il governo «che si definisce progressista» «deve fare molto di più per i diritti del popolo palestinese e del popolo libanese».
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