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Oscar, vince 12 anni schiavo. La grande bellezza miglior film straniero

Oscar, vince 12 anni schiavo. La grande bellezza miglior film stranieroSteve McQueen, sotto Paolo Sorrentino e Toni Servillo alla cerimonia degli Oscar

And the winner is... Nessuna sorpresa alla cerimonia condotta da Ellen DeGeneres.Trionfa il britannico McQueen e Sorrentino si prende la statuetta. Altre conferme dei pronostici: miglior attore protagonista a Matthew McConaughey e miglior attrice a Cate Blanchett

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 3 marzo 2014

Federico Fellini, Martins Scorsese, Diego Maradona, Roma e Napoli….Dopo l’Academy, I suoi attori, la troupe, e prima della sua famiglia, Paolo Sorrentino, in un acceptance speech ammirevolmente succinto, ha ringraziato le sue “fonti d’ispirazione” accettando l’Oscar di miglior film straniero per La grande bellezza. La sua vittoria, ampiamente anticipata nelle scorse settimane, e’ l’undicesimo Oscar italiano nella categoria. Prima di lui, la statuetta era andata a Benigni, nel 1998, per La vita è bella. In una serata che non si è distinta né per eventuali sorprese tra i premi né per l’originalità o lo spirito della cerimonia, la conduttrice Ellen DeGeneres aveva condensato con una battuta sapiente nel suo monologo d’apertura il succo di come le cose sarebbero andate a finire tre ore dopo: 12 anni schiavo vinca l’Oscar di miglior film. La seconda è che siamo tutti razzisti>. Dopo aver fatto man bassa degli Independent Spirits Awards, sabato pomeriggio a Santa Monica, Il film di Steve McQueen, tratto dal memoriale di Solomon Northup, ha vinto l’Academy Award più ambito, quello di miglior film dell’anno, insieme a quelli per la miglior sceneggiatura non originale (John Ridley) e per la miglior attrice non protagonista (Lupita Nyong’o). Gravity, l’avversario principale di 12 anni, ha conquistato gli Oscar per quasi tutte le categorie tecniche (fotografia, montaggio, suono, montaggio sonoro, effetti speciali…) e quello di miglior regista per Alfonso Cuaron.

sorrentino

Il kolossal sci-fi esistenzialista della Warner Brothers e l’art movie sullo schiavismo della Fox Searchlight hanno dominato la serata. Un grosso riconoscimento quindi – insieme agli Oscar per il cartoon Disney Frozen (miglior film animato a miglior canzone) – per il cinema americano prodotto dagli studios. Gravity e Frozen sono anche campioni d’incassi. 12 years non può competere con i più di settecento milioni di dollari di Gravity e il miliardo e più di Frozen, ma i suoi sessanta milioni in biglietti venduti sono un traguardo economico importante per un film distribuito in meno sale e su un soggetto non facile.Altre conferme dei pronostici: miglior attore protagonista a Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club e miglior attrice a Cate Blanchett, per Blue Jasmine. Lui ha ringraziato Dio (in uno dei discorsi più simpaticamente surreali della maratona televisiva), lei si è distinta per ipocrita diplomazia seppellendo il nome di Woody Allen (sceneggiatore e regista del film che l’ha fatta vincere) in una lista che includeva uffici stampa, agenti di ogni sorta, parrucchieri, truccatori e tutti imembri della Sydney Theater Company. 50 Feet of Stardom ha vinto nella categoria di miglior documentario.

 

 

 

 

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