Qui al cohousing, c’è sempre stata la consapevolezza di pensare a «Orosia» anche come «un tratto di strada insieme». E allora è capitato che chi ha vissuto qui, anche anni, ha poi continuato il proprio cammino personale altrove. Per chi, invece, rimane, il progetto Orosia è abitare una casa che si trova sulla via Francigena, via di pellegrinaggio, a ricordarne l’identità originaria: luogo di transito e di ricerca. Olga porta il racconto di uno di essi: «Le poche cose che contano»(Arezzo 2020), di Simone Cristicchi, cantautore, autore teatrale, e di Don Luigi Verdi, responsabile della «Fraternità di Romena», da lui fondata nell’antica Pieve Romanica di Romea, in una valle intrisa di spiritualità (nel Casentino, Toscana), tra Camaldoli e La Verna. Come per i pellegrini del Medio Evo, in marcia verso Roma, la pieve rappresentava un punto di riposo dove fermarsi per una notte e ripartire, così oggi la Fraternità, luogo di semplicità e bellezza, offre incontro e accoglienza ai viandanti del nostro tempo. Il libro racconta il percorso della trasmissione televisiva andata in onda su Tv2000 a ottobre 2020, ambientata nella Pieve di Romena: tre serate per riflettere sulla contemporaneità e sul cambiamento.

Un «cammino» attraverso 10 parole: coraggio, umiltà, creatività, dignità, fragilità, fedeltà, perdono, bellezza, gioia, amore, con continui rimandi a musica, poesia e danza. Olga ne dedica tre al cohousing: la parola «coraggio», che Luigi Verdi racconta come «Agire con il cuore» e ne ricorda esempi, come quello di suo padre che supera la vergogna della propria povertà, coraggio come lo cantano Cristicchi e Amara nella canzone «Il peso del coraggio». La parola «fragilità»: imparare ad accoglierla, non nasconderla, quella degli altri e la propria, e di come possano diventare talenti come nel Salmo biblico: «La pietra scartata è diventata pietra angolare». La parola «creatività», perché ogni azione, pensiero, scelta quotidiana contribuisce in ogni momento a creare il mondo e cambiarlo. Sino a notte fonda ci si racconta di queste parole, legate alla propria storia. Partecipa anche Ernesto, sempre critico con la religiosità di Olga.

Gli piacciono le parole di Verdi, quel prete così concreto e profondo, e si emoziona per il gruppo dei genitori, chiamati «Nain» dal miracolo di Gesù, accomunati dal lutto per un figlio, che si incontrano alla fraternità di Romena, dove hanno piantato un mandorlo per ogni figlio perso. Ed anche se il dolore è un tema presente in queste storie e opere, entra aria gioiosa nella casa del cohousing, portando il coraggio di continuare a proporre domande sulla vita e il desiderio di rinnovarsi, di cambiare, per essere sempre luogo di sogni. Dice Don Luigi «sono i sogni che creano la realtà».