Visioni

Orchestre anarchiche e amori dolenti

Orchestre anarchiche e amori dolentiCanio Loguercio

Note sparse «Canti ballate e ipocondrie» è il progetto di Canio LoGuercio e Alessandro D'Alessandro, sospeso tra folk e elettronica

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 15 marzo 2017

Come definire la musica di Canio Loguercio? Quesito che torna a confermarsi di difficile risposta ascoltando l’ultimo disco di questo artista lucano che canta in napoletano, mette in combutta organetto e suoni elettronici, intreccia citazioni colte e linguaggi popolari; costruisce un’orchestra anarchica di tammorre, piano, chitarre, trombe, voci sussurrate e roche, canti dolenti, recitativi di antica appartenenza. Meglio, anzi perfettamente inutile, sottrarre spazio alle emozioni, ponendosi troppi interrogativi. Meglio ascoltare e basta. Ad esempio le quattro tracce accomunate dalla parola amore, specialmente Amaro ammore, soltanto l’organetto di Alessandro D’Alessandro ad accompagnare la voce di Canio; oppure il brusio di tuoni e le percussioni appena accennate che annunciano gli echi di tango in Tragico ammore, accarezzati dalla morbidezza di una chitarra. Nient’altro che silenzio deve regnare mentre scorre T’aspetto ccà, dolente e sperduta, e Cumpà allarga in crescendo il suo bellissimo orizzonte melodico.

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