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«Ora bisogna andare avanti e approvare questa legge»

«Ora bisogna andare avanti e approvare questa legge»Giuseppe Brescia

Ddl Zan Intervista a Giuseppe Brescia del Movimento 5 Stelle

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 7 luglio 2021

«Abbiamo piantato un seme atteso da troppo tempo» dice Giuseppe Brescia, presidente della commissione affari costituzionali della Camera del Movimento 5 Stelle, a proposito dell’approvazione del testo base della legge sull’eutanasia in commissione congiunta gustizia e affari sociali. «Il parlamento è in ritardo da anni anche dopo una sentenza della Corte costituzionale -prosegue Brescia – Ma il M5S è in prima linea su questa legge di civiltà con Gilda Sportiello e Nicola Provenza».

Il centrodestra su questo tema si è diviso: Forza Italia ha votato con M5S e Pd e Lega e Fratelli d’Italia si sono schierati contro.
Vedremo se chi oggi ha votato per l’approvazione del testo base manterrà il suo impegno durante il percorso. Nel corso del dibattito in commissione è ormai emersa una inconciliabile distanza tra una parte della maggioranza e la Lega, che ha scelto di schierarsi con FdI, anche se onestamente mi preoccupa di più la distanza tra parlamento e società, tra cittadini e istituzioni. Dobbiamo colmare un vuoto normativo e dobbiamo ricordarci dei precisi doveri che abbiamo in qualità di legislatori. Non si può giocare su questi temi, sulla vita delle persone. Fuori dai palazzi ci sono tante persone che non si limitano ad aspettare risposte, ma che si stanno attivando per una giusta richiesta di referendum. La loro energia è il miglior sostegno al lavoro in commissione.

E la partita sul ddl Zan? Crede che ormai sia da considerarsi chiusa?
Abbiamo una data certa per il voto e sappiamo che c’è una maggioranza che ha già approvato quella legge alla Camera e che può farlo anche al Senato. Per Italia Viva quel testo era equilibrato. Se Renzi non sa tenere i suoi o deve posizionarsi per il futuro è un problema suo, e se ne assumerà la responsabilità di fronte a milioni di italiani. Magari lo spiegherà al suo amico Obama. Non bisogna avere paura del voto segreto, già alla Camera ce ne sono stati diversi, incluso quello finale. Bisogna andare avanti e approvare definitivamente questa legge altrimenti la si affossa. Ricordate come andò a finire con il ddl Scalfarotto nella scorsa legislatura? Noi non vogliamo fallire per colpa di Renzi dove Renzi fallì per colpa di Alfano.

I renziani propongono modifiche perché dubitano della tenuta dell’ex maggioranza giallorosa.
È il disperato tentativo di lanciare la palla avvelenata nell’altro campo. La verità è che il contestato articolo sull’identità di genere è stato inserito con un emendamento a prima firma Annibali di Italia Viva, dopo una condizione espressa in un parere dalla commissione affari costituzionali che presiedo. Io la ringrazio ancora per quel lavoro, ricordo ancora quando invitava le opposizioni ad apprezzare quell’emendamento, che definì uno sforzo.

Le risulta che tra voi 5 Stelle potrebbero esserci franchi tiratori?
Il Movimento 5 Stelle sui diritti non si tira mai indietro, sono nel nostro Dna. La chiamano legge Zan, ma è anche la legge di Alessandra Maiorino, Mario Perantoni e tanti altri dei nostri che hanno contribuito a scrivere quel testo.

Al vostro interno i «sette saggi» sono al lavoro. Confida in una soluzione? Non sarebbe stato meglio coinvolgere gli eletti nel processo di scrittura delle nuove regole?
Confesso che ero più pessimista alcuni giorni fa, ma ho sempre sperato e creduto nel dialogo come unica via possibile per far crescere il M5S insieme a Conte e Grillo. Quella che a molti sembrava un’illusione una settimana fa ora è un percorso ben avviato. Abbiamo bisogno di Grillo e Conte e soprattutto abbiamo bisogno della stessa energia positiva che gruppi parlamentari, ministri, sindaci e attivisti hanno saputo sprigionare in questi giorni lavorando per una mediazione. Fortunatamente è passato un po’ di frastuono mediatico e questo ci aiuta a trovare un accordo. È inutile guardare al passato, siamo sempre in tempo per scrivere il futuro e oltre alla discussione su statuto, codice etico e carta dei valori, dovremmo aggiungere la costruzione di una nuova agenda politica ponendoci come orizzonte il 2050. Ho piena fiducia del lavoro dei sette, sanno di essere davanti a un compito importante non solo per il M5S, ma per tutto il paese.

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