Open Sound, dj set fuori dal tempo
Musica Quello che viene definito un vero e proprio boutique festival, anche quest’anno è andato in scena dal 27 luglio al 3 agosto in Basilicata, tra il Parco Nazionale del Pollino e la splendida cornice di Matera
Musica Quello che viene definito un vero e proprio boutique festival, anche quest’anno è andato in scena dal 27 luglio al 3 agosto in Basilicata, tra il Parco Nazionale del Pollino e la splendida cornice di Matera
“Sassi come elefanti bianchi”, quelli di Matera, città immersa nelle sue rocce scavate e che offre uno spettacolo degno della storia vissuta agli occhi di chi la guarda e un bianco così stranamente acceso, seppur antico, che dona al cielo la migliore lente per guardare al futuro. E poi quel silenzio, figlio di chissà quali tumulti del passato. Silenzio necessario, per la musica, per inventare e creare nuova musica. Per muoversi attraverso la storia e per muovere. Ci si muove nel silenzio, si affrontano quelle scalinate ripide su e giù, facendo molta attenzione a dove si mettono i piedi, a chi si incontra e a chi si incrocia. Come la musica, che dal 2019, con quello che viene definito un vero e proprio boutique festival, anche quest’anno è andato in scena dal 27 luglio al 3 agosto in Basilicata, tra il Parco Nazionale del Pollino e quell’incanto bianco che sotto il caldo rovente di agosto, riesce a donare la strana sensazione del vedere, si proprio vedere, l’aria ferma e tutto dentro smuoversi.
È L’OPEN SOUND FESTIVAL, quell’idea straordinariamente fuori dal tempo di una Land Music Experience, che raccoglie una ricerca meticolosa sul paesaggio e sui territori attraverso i ritmi e riti ancestrali, e poi il suono. Il suono e la ricerca delle strade che portano a nuovi orizzonti, che a Matera ha riunito in questa edizione 2024, curata nei minimi particolari dal direttore artistico Alioscia Bisceglia (Casino Royale) artisti come Raffaele Costantino, il dj serbo Vladimir Ivkovic , Fossick Project ( arta Del Grandi e Cecilia Valagussa), e poi ancora nomi importanti e di riferimento del dub come Paolo Baldini Dubfiles e del duo francese Ko Shin Moon. E ancora il collettivo napoletano Thru Collected e Venerus, che ha offerto uno straordinario e inaspettato (?) dj set confermandosi tra i migliori in assoluto. Ma anche le storie di chi dalla Basilicata è andato via ed è tornato con un bagaglio ancora maggiore e tutto da far conoscere, come Federico Nitti, di origini lucane, sound e visual designer, che ha vissuto e lavorato tra Londra, Parigi e Berlino. La chiusura dell’Open Sound Festival è stata affidata a Dadub e al nome altisonante di James Holden, dj e produttore britannico. Dal 2019 la direzione generale è affidata a Nico Ferri, che ha saputo mantenere intatto lo scopo di questo festival o forse meglio chiamarlo progetto musicale e ricerca storica, in continuo movimento, che parla di un futuro che riesce a muoversi, a migliorarsi e ad andare avanti solo se riesce a capire l’importanza di stare fermi, di avere il passato accanto e non alle spalle. Open Sound Festival è ideato, prodotto e organizzato dall’Associazione Culturale Multietnica di Potenza con il contributo – fra gli altri – di Ministero della Cultura, Regione Basilicata, Comune di San Severino Lucano, Agenzia di promozione territoriale Basilicata.
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