Politica

Onorare la memoria dei militari fucilati

Più di quattromila condanne capitali decise al termine di processi celebrati con il codice penale militare della metà dell’Ottocento. E 750 sentenze di morte eseguite. Sono passati cento anni dall’entrata […]

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 3 aprile 2015

Più di quattromila condanne capitali decise al termine di processi celebrati con il codice penale militare della metà dell’Ottocento. E 750 sentenze di morte eseguite. Sono passati cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale, ma la memoria dei soldati decimati al fronte perché la loro morte servisse da esempio non può ancora essere onorata. L’istanza di riabilitazione, stabilisce infatti il, nuovo, codice militare, dev’essere presentata «dall’interessato». Ieri alcuni deputati del Pd hanno illustrato alla camera una proposta di legge, primo firmatario il capogruppo in commissione difesa Gian Piero Scanu, che affida al procuratore generale presso la corte militare di appello il compito di presentare la richiesta di riabilitazione per tutti coloro che risultano condannati in base alle esecuzioni sommarie. Una proposta di soli due articoli per la quale sarà chiesta la sede legislativa in commissione. «Lo stato italiano si deve scusare per i militari uccisi senza motivo, lo impone la civiltà giuridica», ha detto Scanu. La proposta di legge arriva dopo che un gruppo di storici e intellettuali ha scritto al presidente della Repubblica per la riabilitazione. I nomi dei fucilati, secondo la proposta Pd, dovranno essere ricordati da una targa affissa in un’ala del complesso del Vittoriano a Roma.

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