Onde gravitazionali, collisioni di stelle
NATURE I dieci scienziati dell’anno
NATURE I dieci scienziati dell’anno
C’è anche una scienziata italiana, l’astrofisica Marica Branchesi, tra i dieci personaggi scientifici più influenti del 2017 secondo la rivista Nature. Branchesi è una delle ricercatrici impegnate nella collaborazione Ligo-Virgo, il team di migliaia di scienziati responsabile della prima rilevazione delle onde gravitazionali. Quest’anno ha coordinato le ricerche intorno ad una particolare onda gravitazionale che, a differenza delle prime tre causate dalla fusione di due buchi neri, è stata generata dalla collisione tra due stelle di neutroni.
PER LA PRIMA VOLTA, l’evento astrofisico all’origine dell’onda è stato rilevato anche dai telescopi tradizionali, fornendo così per la prima volta una descrizione di un fenomeno astrofisico usando sia le onde elettromagnetiche che con quelle gravitazionali. È stata Marica Branchesi a coordinare la comunicazione tra il team Ligo-Virgo e gli altri osservatori. Per dare un’idea dell’impresa, l’articolo scientifico che riportava la scoperta aveva la firma di ben 3500 autori.
Nella lista di Nature figurano altre tre donne. La prima è in realtà una bambina, Emily Whitehead, oggi dodicenne. Cinque anni fa fu la prima paziente a ricevere una terapia genica sperimentale contro la leucemia. Dopo gli anni della sperimentazione, nel 2017 per la prima volta la Food and Drug Administration (l’agenzia che autorizza i nuovi farmaci negli Usa) ha dato il via libera alla terapia genica anti-cancro, e presto anche l’Europa farà altrettanto. La Novartis, che ha brevettato la terapia, ha fissato un prezzo di 475 mila dollari a trattamento, e per molti pazienti farà la differenza tra sopravvivere e morire.
Tra i personaggi del 2017 c’è anche Jennifer Byrne, l’oncologa che al suo lavoro di ricerca ha affiancato quello di detective anti-truffa. Byrne ha sviluppato un software in grado di riconoscere le fake news scientifiche, cioè articoli che riportano scoperte mai avvenute. Troppo spesso, articoli del genere sono pubblicati anche dalle riviste più prestigiose, perché gli esperti chiamati a valutarli (gratuitamente) non tengono il passo di un volume di ricerche crescente a ritmo esponenziale. La quarta donna del 2017 si chiama Ann Olivarius: è l’avvocata che ha fatto emergere il problema delle molestie sessuali in ambiente accademico, un fenomeno a lungo taciuto e sottostimato.
GLI ALTRI PROTAGONISTI dell’anno sono uomini. Il sismologo messicano Victor Cruz-Atienza ha sviluppato un sistema di previsione delle conseguenze dei terremoti, particolarmente accurato e utile dopo il sisma di magnitudo 7.1 che ha colpito Città del Messico. Lo statunitense David Liu è uno degli eroi della rivoluzione biotecnologica chiamata Crispr: nel suo laboratorio è stata messa a punto una versione innovativa della tecnica, che ora è in grado di correggere il Dna punto per punto.
IL FISICO CINESE Pan Jianwei è invece riuscito a usare la meccanica quantistica per trasportare istantaneamente lo stato di un fotone a 1400 km di distanza (dalla Cina a un satellite): non è ancora il teletrasporto, ma è il primo passo di una possibile rivoluzione per le telecomunicazioni e la crittografia.
Lassina Zerbo è il geofisico del Burkina Faso oggi a capo dell’Organizzazione del Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari. Gestisce la rete di monitoraggio in grado di rilevare tempestivamente i test nucleari, particolarmente apprezzata ai confini della Corea del Nord. Anche il riconoscimento a Khaled Toukan unisce scienza e diplomazia: il fisico giordano è il fondatore di Sesame, un acceleratore di particelle inaugurato quest’anno nei dintorni di Amman alla cui costruzione hanno contribuito Israele, Palestina, Egitto, Pakistan, Iran e Turchia, più abituati a farsi la guerra che a collaborare.
TRA I PERSONAGGI dell’anno finisce anche Scott Pruitt, il direttore dell’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, nominato da Trump per smantellare le norme anti-inquinamento e rilanciare l’uso delle fonti energetiche più dannose, come il carbone. Pruitt non crede al cambiamento climatico e sostiene che servano altri dati per provarlo. Ma, appena arrivato, ha cacciato metà degli scienziati che lavoravano all’Agenzia.
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